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Oro giù ma continua la “caccia all’affare” dopo la decisione della Fed

Pubblicato 17.06.2021, 06:35
Aggiornato 17.06.2021, 06:35
© Reuters.

Di Gina Lee 

Investing.com - L’oro scende negli scambi di questo giovedì, ma registra una cauta ripresa dopo aver segnato il calo maggiore degli ultimi cinque mesi nella seduta precedente. Gli investitori continuano ad assimilare l’ultima decisione di politica monetaria della Federal Reserve, con la banca che ha indicato che i tassi potrebbero salire prima del previsto.

I Future sull'oro vedono un tonfo del 3,2% a $1.800 dopo essere crollati di oltre il 2,5% al minimo dal 6 maggio nella seduta precedente. Il dollaro, che solitamente si muove in modo inverso rispetto all’oro, sale al massimo di due mesi questo giovedì; in salita anche il rendimento dei Treasury 10 anni.

“L’oro nella notte è stato schiacciato da una Fed più interventista. Ha visto una modesta ripresa in Asia, ma il rally sembra più simile ad un acquisto sul calo speculativo e ad uno short-covering da soldi facili che ad un voto di fiducia nei confronti del metallo prezioso”, ha spiegato a Reuters l’analista senior dei mercati di OANDA Jeffrey Halley.

 “La ripresa dell’oro dovrebbe essere trattata con cautela, in quanto dobbiamo ancora capire come il cambio di tono da parte della Fed si svilupperà sui mercati. La chiusura giornaliera dell’oro sotto 1.797,50 dollari segnalerà che non è da escludersi una correzione maggiore”, ha aggiunto.

La Fed ha adottato un tono sorprendentemente interventista quando ha presentato la decisione ieri. Su 18 funzionari, 11 si aspettano almeno due aumenti di un quarto di punto dei tassi di interesse nel 2023, un chiaro segnale che la banca centrale ha cominciato a parlare di tapering.

 “La caccia all’affare, la domanda di asset rifugio e gli acquisti sul calo sono arrivati quando l’oro è sceso a 1.804 dollari, anche se il cambio di copione della Fed ha beneficiato il dollaro e i rendimenti dei Titoli del Tesoro, più che i metalli preziosi, nell’immediato”, scrive in una nota Avtar Sandu, esperto senior di materie prime di Phillip Futures.

Gli investitori ora aspettano le decisioni di politica monetaria della Banca Nazionale Svizzera e della Norges Bank nel corso della giornata, mentre la Banca del Giappone annuncerà la sua decisione domani.

Per quanto riguarda gli altri metalli preziosi, argento e platino salgono dello 0,5%, mentre il palladio crolla dell’1%.

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