Investing.com - I futures dell’oro sono in salita nella mattinata europea, le speranze che le banche centrali del mondo possano presto annunciare nuove misure di stimolo hanno continuato a sostenere il metallo prezioso.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.624,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,25%.
I futures dell’oro sono saliti dello 0,35% stamane, al massimo della sessione di 1.625,65 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato il massimo di otto giorni di 1.626,85 questo venerdì.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto di 1.603,95 dollari l’oncia troy, il minimo dell’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.629,25 il massimo del 31 luglio.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’economia nipponica è cresciuta dello 0,3% nel trimestre a giugno, solo la metà dello 0,6% previsto, dopo un aumento dell’1,2% nel primo trimestre; le esportazioni sono scese per via della crisi del debito della zona euro.
Il PIL del Giappone è salito dell’1,4% nel secondo trimestre, contro le previsioni di un aumento del 2,3% e in calo rispetto all’aumento del 5,5% dello scorso mese rivisto al rialzo.
Il report segue i dati cinesi che hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono salite solo dell’1% annuo a luglio, contro l’aumento dell’11,3% di giugno, mentre le importazioni sono salite del 4,7% annuo contro il 6,3% a giugno.
I dati hanno alimentato le speculazioni che le banche centrali mondiali possano prendere delle misure di stimolo monetario per sostenere la crescita, il ché spinge l’oro come valuta alternativa.
L’oro è rimasto supportato dalle aspettative che la Federal Reserve possa presto implementare nuove misure di stimolo per spingere la crescita economica USA.
I partecipanti ai mercati osserveranno i dati USA sulle vendite al dettaglio, sull’inflazione e sull’edilizia abitativa nel tentativo di valutare la forza della ripresa economica.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,15%, a 28,02 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,5% a 3,376 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.624,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,25%.
I futures dell’oro sono saliti dello 0,35% stamane, al massimo della sessione di 1.625,65 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato il massimo di otto giorni di 1.626,85 questo venerdì.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto di 1.603,95 dollari l’oncia troy, il minimo dell’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.629,25 il massimo del 31 luglio.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’economia nipponica è cresciuta dello 0,3% nel trimestre a giugno, solo la metà dello 0,6% previsto, dopo un aumento dell’1,2% nel primo trimestre; le esportazioni sono scese per via della crisi del debito della zona euro.
Il PIL del Giappone è salito dell’1,4% nel secondo trimestre, contro le previsioni di un aumento del 2,3% e in calo rispetto all’aumento del 5,5% dello scorso mese rivisto al rialzo.
Il report segue i dati cinesi che hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono salite solo dell’1% annuo a luglio, contro l’aumento dell’11,3% di giugno, mentre le importazioni sono salite del 4,7% annuo contro il 6,3% a giugno.
I dati hanno alimentato le speculazioni che le banche centrali mondiali possano prendere delle misure di stimolo monetario per sostenere la crescita, il ché spinge l’oro come valuta alternativa.
L’oro è rimasto supportato dalle aspettative che la Federal Reserve possa presto implementare nuove misure di stimolo per spingere la crescita economica USA.
I partecipanti ai mercati osserveranno i dati USA sulle vendite al dettaglio, sull’inflazione e sull’edilizia abitativa nel tentativo di valutare la forza della ripresa economica.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,15%, a 28,02 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,5% a 3,376 dollari la libbra.