Investing.com - I futures dell’oro sono rimasti invariati nei primi scambi della mattinata statunitense, dopo i dati che hanno mostrato una crescita USA nel 2° trimestre più veloce di quanto stimato in via preliminare, sebbene il ritmo della crescita rimanga troppo lento per chiudere la porta ad un nuovo round di allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.667,55 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense, in salita dello 0,01%.
I prezzi sono bloccati nel range tra 1.662,05 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.670,25 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno segnato un’impennata a 1.677,45 dollari l’oncia troy il 27 agosto, il massimo dal 13 aprile.
I futures dell’oro troveranno supporto a 1.653,75 dollari l’oncia troy, il minimo dal 23 agosto e resistenza a breve termine a 1.677,45 il massimo del 27 agosto.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che il prodotto interno lordo è salito ad un tasso annuo destagionalizzato dell’1,7% nel trimestre a giugno, in linea con le aspettative di una stima preliminare dell’1,5%.
I traders continuano ad attendere il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, alla ricerca di indizi su eventuali misure di stimolo per l’economia USA.
Il discorso di Bernanke al simposio di Jackson Hole precede il meeting di due giorni della banca centrale del 12 settembre ed ha utilizzato l’evento nei due anni precedenti per comunicare l’intenzione della Fed verso un ulteriore allentamento.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 7%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
I prezzi hanno ricevuto il supporto dalle aspettative che la BCE stia lavorando su misure di politica monetaria atte a stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica del 6 settembre.
In un articolo pubblicato dal giornale tedesco Die Zeit, Draghi ha dichiarato che la banca centrale necessita di impiegare “misure eccezionali” di politica monetaria nel rispetto del proprio mandato.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato un calo dello 0,01%, a 30,95 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è sceso dello 0,35% a 3,457 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.667,55 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense, in salita dello 0,01%.
I prezzi sono bloccati nel range tra 1.662,05 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.670,25 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno segnato un’impennata a 1.677,45 dollari l’oncia troy il 27 agosto, il massimo dal 13 aprile.
I futures dell’oro troveranno supporto a 1.653,75 dollari l’oncia troy, il minimo dal 23 agosto e resistenza a breve termine a 1.677,45 il massimo del 27 agosto.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che il prodotto interno lordo è salito ad un tasso annuo destagionalizzato dell’1,7% nel trimestre a giugno, in linea con le aspettative di una stima preliminare dell’1,5%.
I traders continuano ad attendere il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, alla ricerca di indizi su eventuali misure di stimolo per l’economia USA.
Il discorso di Bernanke al simposio di Jackson Hole precede il meeting di due giorni della banca centrale del 12 settembre ed ha utilizzato l’evento nei due anni precedenti per comunicare l’intenzione della Fed verso un ulteriore allentamento.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 7%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
I prezzi hanno ricevuto il supporto dalle aspettative che la BCE stia lavorando su misure di politica monetaria atte a stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica del 6 settembre.
In un articolo pubblicato dal giornale tedesco Die Zeit, Draghi ha dichiarato che la banca centrale necessita di impiegare “misure eccezionali” di politica monetaria nel rispetto del proprio mandato.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato un calo dello 0,01%, a 30,95 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre è sceso dello 0,35% a 3,457 dollari la libbra.