Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo questo lunedì, dopo la smentita della Banca Centrale Europea delle voci che circolavano circa un limite al rendimento dei titoli della zona euro.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 95,69 dollari al barile, in calo dello 0,36%.
La propensione al rischio era salita dopo che il periodico tedesco Der Spiegel aveva riportato domenica che la BCE potrebbe mettere dei limiti ai rendimenti del debito della zona euro impegnandosi ad acquistare bond, durante il prossimo vertice di settembre.
In risposta ala notizia diffusa la BCE ha dichiarato che è “assolutamente fuorviante” diffondere delle notizie dsu decisioni non ancora prese, aggiungendo che la banca agirà “nei limiti del suo mandato”.
Intanto gli investitori attendono una serie di vertici nella zona euro per discutere le misure per combattere la crisi del debito della zona euro.
Il Primo Ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che è inoltre a capo dell’Eurogruppo, è atteso ad Atene per discutere la richiesta del Primo Ministro greco Antonis Samaras di una proroga di 2 anni al programma fiscale del paese.
Gli investitori attendono i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve per avere delle indicazioni sulle future decisioni di politica monetaria della banca centrale.
I dati della scorsa settimana hanno indicato che l’economia si è stabilizzata ed hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
I dati sono arrivati dopo quelli relativi alle vendite al dettaglio USA e quelli sulla produzione industriale che hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di petrolio, e rappresenta il 22% della domanda globale.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,29%, a 113,33dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,64 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 95,69 dollari al barile, in calo dello 0,36%.
La propensione al rischio era salita dopo che il periodico tedesco Der Spiegel aveva riportato domenica che la BCE potrebbe mettere dei limiti ai rendimenti del debito della zona euro impegnandosi ad acquistare bond, durante il prossimo vertice di settembre.
In risposta ala notizia diffusa la BCE ha dichiarato che è “assolutamente fuorviante” diffondere delle notizie dsu decisioni non ancora prese, aggiungendo che la banca agirà “nei limiti del suo mandato”.
Intanto gli investitori attendono una serie di vertici nella zona euro per discutere le misure per combattere la crisi del debito della zona euro.
Il Primo Ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che è inoltre a capo dell’Eurogruppo, è atteso ad Atene per discutere la richiesta del Primo Ministro greco Antonis Samaras di una proroga di 2 anni al programma fiscale del paese.
Gli investitori attendono i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve per avere delle indicazioni sulle future decisioni di politica monetaria della banca centrale.
I dati della scorsa settimana hanno indicato che l’economia si è stabilizzata ed hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
I dati sono arrivati dopo quelli relativi alle vendite al dettaglio USA e quelli sulla produzione industriale che hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di petrolio, e rappresenta il 22% della domanda globale.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,29%, a 113,33dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,64 dollari al barile.