By Zhang Mengying
Investing.com – Il petrolio è in calo questo venerdì, per via dei timori per la domanda dopo gli aumenti dei tassi di interesse da parte di diverse banche centrali.
Alle 6:13 CEST, i future Brent erano in calo dello 0,62% a 119,07 dollari ed i future del WTI erano in calo dello 0,69% a 116,78 dollari.
Questo venerdì la Bank of Japan (BOJ) ha deciso di lasciare la politica monetaria super allentata, nonostante l’inflazione elevata e le decisioni delle altre banche centrali mondiali.
La The U.S. Federal Reserve mercoledì ha deciso il maggiore aumento dei tassi dal 1994. La Banca Nazionale Svizzera ha comunicato ieri un aumento dei tassi di 50 punti base a sorpresa, mentre la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse ad un nuovo massimo di 13 anni, all’1,25%. Questi inasprimenti hanno acceso i timori di una recessione mondiale.
“I rialzi dei tassi delle banche centrali stanno mettendo sotto pressione i prezzi del petrolio, nonostante la continua scarsità di forniture”, spiega Tina Teng, analista presso CMC Markets.
Gli investitori hanno ora spostato l’attenzione sulle forniture limitate, dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran.
“Negli ultimi mesi il mercato ha seguito con attenzione i negoziati tra Occidente e Iran, in previsione di un rilancio dell’accordo nucleare. Questo ha riportato al centro dell’attenzione i problemi di approvvigionamento in corso sul mercato”, hanno dichiarato gli analisti di ANZ Research in una nota.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a società cinesi e degli Emirati e ad una rete di aziende iraniane che contribuiscono alle esportazioni petrolchimiche dell’Iran, con l’obiettivo di esercitare pressioni su Teheran per il rilancio dell’accordo nucleare iraniano del 2015.