Investing.com - Il prezzo dell’oro sale questo mercoledì, segnando il massimo della seduta dopo i dati che hanno rivelato che la crescita dei prezzi al consumo USA è rallentata a novembre.
I future dell’oro sul Comex salgono di 4 dollari, o dello 0,3%, a 1.251,20 dollari l’oncia troy alle 8:45 ET (13:45 GMT), non lontano dal massimo di cinque mesi di 1.256,60 dollari segnato all’inizio della settimana.
Intanto, l’oro spot si attesta a 1.246,28 dollari l’oncia, in salita di 3,30 dollari, o dello 0,25%.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che l’indice sui prezzi al consumo è rimasto invariato rispetto al mese scorso, rallentando dopo l’aumento dello 0,3% di ottobre. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,1%.
Nei 12 mesi terminati a novembre, i prezzi al consumo sono saliti del 2,2%, in linea con le previsioni ed in calo dal 2,5% di ottobre.
Escluse le componenti volatili di alimentati ed energia, l’indice IPC core ha segnato +0,2%, come previsto. L’aumento annuo dell’inflazione IPC core è stato del 2,2%.
I dati hanno alimentato le aspettative che la Federal Reserve rallenti il ritmo degli aumenti dei tassi il prossimo anno.
I tassi di interesse più bassi in genere incoraggiano l’oro, in quanto diminuisce il costo del possesso del metallo prezioso che non offre agli investitori un ritorno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,2% a 97,15.
Un dollaro debole di solito spinge l’oro, poiché ne aumenta l’appeal come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più convenienti per i titolari di altre valute.
Intanto, i future dell’argento rimbalzano di 15,9 centesimi, o dell’1,1%, a 14,78 dollari l’oncia troy.
Il platino sale dell’1% a 793,80 dollari, mentre il palladio va su dello 0,9% a 1.187,55 dollari.
Il rame con consegna a marzo è invariato a 2,767 dollari la libbra.