Di Alessandro Albano
Investing.com - Mosca e Pechino vanno avanti nella costruzione di un'asse anti-americano. In un incontro tenutosi martedì all'Eastern Economic Forum 2022 tra il management di Gazprom (MCX:GAZP) e CNPC, la principale società energetica cinese, le due parti hanno siglato nuove importanti intese sull'esportazioni di gas.
Emblematico il nome che è stato scelto per il tema dell'evento che si terrà a Vladivostok fino all'8 settembre: "il cammino verso un mondo multipolare".
Le parti, si legge nella nota del colosso russo, hanno esaminato la cooperazione tra le società "in un'ampia gamma di attività", e hanno evidenziato che la "collaborazione tra Gazprom e CNPC è di natura strategica e sta avanzando in modo coerente".
L'incontro, in particolare, ha riguardato il progetto di fornitura di gas dalla Russia alla Cina attraverso la rotta dell'Estremo Oriente (Power of Siberia 2 in Russia e il gasdotto Soyuz Vostok in Mongolia) e i metodi di pagamento per il trasferimento della materia prima.
Secondo i nuovi accordi, i pagamenti per le forniture di gas russo alla Cina verranno effettuati "nelle valute nazionali dei due Paesi, ovvero il rublo e lo yuan" e non più in dollari come fatto fino ad ora.
"Il nuovo meccanismo di pagamento è una decisione reciprocamente vantaggiosa, tempestiva, affidabile e pratica. Credo che renderà i pagamenti più semplici, sarà un esempio per altre aziende e darà un nuovo impulso alle nostre economie", ha dichiarato Alexey Miller, presidente di Gazprom.
Ricordiamo che nel 2014, Gazprom e CNPC hanno firmato un accordo trentennale per 38 miliardi di metri cubi di gas all'anno da fornire attraverso la pipeline gasdotto Power of Siberia, mentre nel febbraio 2022, poco prima dell'invasione dell'Ucraina, Pechino e Mosca stato firmato l'accordo a lungo termine di gas naturale che passerà attraverso la rotta dell'Estremo Oriente.
Non appena il progetto raggiungerà la sua piena capacità, la quantità di gas russo fornito tramite gasdotto alla Cina aumenterà di 10 miliardi di metri cubi, per un totale di 48 miliardi di metri cubi all'anno, ricorda Gazprom in nota.
Inoltre, nel 2020, Gazprom ha iniziato a considerare di aprire le esportazioni alla Cina attraverso la Mongolia fino "a 50 miliardi di metri cubi di gas all'anno", con i lavori del gasdotto Soyuz Vostok che sono stati avviati nel febbraio scorso.