A beneficiare del calo del dollaro dovrebbero essere l’euro e lo yen mentre lo yuan cinese sarà sostenuto dai flussi di portafoglio
La debolezza del dollaro Usa osservata nel corso di quest’anno dovrebbe proseguire anche nel 2021. Ne sono convinti gli esperti di Credit Suisse alla luce della previsione di una costante ripresa globale per il 2021 e di diversi fattori monetari e fiscali. Tra questi, in particolare, l’approccio estremamente accomodante della Federal Reserve (Fed), che ha di fatto cancellato il vantaggio di tasso d’interesse (o di carry trade) dell’USD rispetto alle altre principali valute internazionali. Inoltre, la prospettiva di un doppio consistente deficit di bilancio (fiscale e nel commercio con l’estero) degli Usa peserà sul biglietto verde.
IMPROBABILE UN AUMENTO DEI TASSI FED NEI PROSSIMI 2-3 ANNI
La cui minore appetibilità a livello internazionale sarà ampliata dalla probabile ulteriore riduzione dei rendimenti reali: da un lato l’obiettivo di inflazione media fissato dalla Fed che accresce il rischio di aumento delle aspettative di incremento dei prezzi al consumo a lungo termine, dall’altro l’improbabilità di aumento dei tassi da parte della stessa banca centrale Usa nei prossimi 2-3 anni. I professionisti di Credit Suisse ammettono che, nel caso di una seconda vasta ondata di contagi da Covid-19 nei mesi invernali, ci potrebbe essere un recupero del dollaro sulla scia della volatilità di mercato, ma si tratterebbe di un episodio temporaneo riconducibile al suo status di moneta rifugio...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge