MILANO (Reuters) - Candy ha archiviato il 2015 con ricavi in crescita e prevede che possano continuare a migliorare anche nel 2016, portando il fatturato del gruppo oltre 1 miliardo di euro.
E' quanto spiegato in una conferenza stampa dal Ceo Beppe Fumagalli, che ha inoltre aggiunto di vedere possibili acquisizioni a partire dal 2018, senza chiudere la porta a eventuali alleanze.
Nel dettaglio la società italiana di elettrodomestici ha chiuso il 2015 con un fatturato consolidato in crescita del 12,4% a 952,3 milioni di euro, con un Ebit a 39 milioni.
Dopo aver registrato un fatturato in miglioramento del 15% nel primo trimestre 2016 e attendersi un balzo del 23% nel secondo trimestre, il gruppo prevede per l'intero 2016 un fatturato in crescita del 13% a 1,076 miliardi, con un Ebit al 4,1%.
Il Ceo ha poi aggiunto che l'anno scorso è stata registrata una perdita netta intorno a 8,9 milioni a causa di svalutazioni di attivi, ma per quest'anno prevede il ritorno a un utile intorno ai 9 milioni.
La società nei prossimi anni si concentrerà sulla crescita organica, puntanto a consolidare la propria leadership in settori strategici e sugli elettrodomestici intelligenti, mentre tornerà a valutare eventuali acquisizioni solo fra un paio anni.
"Non prima del 2018, perchè ora abbiamo un programma di crescita organica. Credo che nel 2018 saremo pronti per nuove acquisizioni", ha spiegato Fumagalli, sottolineando che i settori di interesse sono il lavaggio, l'incasso e i piccoli elettrodomestici. Per quanto riguarda le aree geografiche il Ceo ha spiegato che esistono diverse regioni interessanti, come ad esempio l'America Latina, e naturalmente l'Europa, che resta al centro dell'interesse del gruppo.
Il Ceo inoltre non chiude la porta a possibili alleanze, pur ribadendo che la famiglia non intende cedere il controllo.
"Non ci stiamo pensando, ma se si dovesse presentare un'alleanza che consenta un potenziamento del gruppo Candy pur mantenendo la famiglia il controllo, perchè no", ha risposto ai giornalisti, sottolineando che è un'azienda sana e che la famiglia continuerà a portarla avanti.
A proposito della Brexit, il Ceo ha spiegato che la Gran Bretagna è il primo mercato del gruppo con una quota del 18% e che prevede che ci siano conseguenze sul mercato degli elettrodomestici, ma non è preoccupato.
"Si, gli effetti per noi saranno significativi, ma non devastanti. Continuerà la nostra crescita anche nell'ambito della redditività"
(Elisa Anzolin)