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Banche, Draghi appoggia governo italiano su bad bank

Pubblicato 26.03.2015, 18:17
Banche, Draghi appoggia governo italiano su bad bank

ROMA (Reuters) - La Banca centrale europea guarda con "molto favore" a misure che aiutino le banche italiane a risolvere il problema dei crediti deteriorati.

L'assist al governo di Matteo Renzi, impegnato in un difficile negoziato con la Commissione europea sulla bad bank, arriva dal numero uno di Francoforte, Mario Draghi, durante un'audizione alla Camera.

"Condizione indispensabile perché i capitali affluiscaono alle imprese è avere un settore bancario sano. Questo significa che i prestiti deteriorati devono emergere rapidamente nei bilanci degli itermediari", ha esordito Draghi auspicando "una rapida soluzione del problema".

Nel triennio 2011-2013 le rettifiche su crediti hanno assorbito l'85% del risultato di gestione del sistema bancario. E l'Abi stima che nel triennio 2014-2016 assorbiranno nel complesso ancora i due terzi del risultato di gestione.

Da qui il progetto di costituire un veicolo societario che, forte di una garanzia statale, si finanzi sul mercato e utilizzi la raccolta per comprare dalle banche le sofferenze.

"La Bce guarda con molto favore a iniziative tese a ridurre il peso delle partite deteriorate nei bilanci delle banche, tra cui quelle italiane. Un'inizitiva del genere libera risorse soprattutto a beneficio delle imprese", ha aggiunto Draghi.

"Certo, la Bce vede con favore la Bad bank in Italia", ha confermato il presidente della Bce a margine dell'audizione, parlando con i cronisti.

Finora però il ministero dell'Economia non è riuscito a superare le obiezioni della Commissione europea, che si è mostrata categorica nel giudicare il progetto italiano di 'bad bank' contrario alla disciplina europea sugli aiuti di Stato.

Il negoziato non è ancora chiuso ma il Tesoro, intanto, sta prendendo in considerazione l'idea di procedere con misure che non richiedono il via libera di Bruxelles: un regime fiscale più vantaggioso sulla svalutazione dei crediti e la riforma della procedura fallimentare per velocizzare l'escussione delle garanzie sui debiti.

Le partite deteriorate continueranno a pesare sui bilanci bancari. I nuovi criteri di classificazione dei crediti, emersi con l'esercizio di valutazione degli attivi (Aqr) fatto dalla Bce, hanno indotto le banche italiane ad aumentare le rettifiche sui crediti, con molte partite registrate nella categoria degli incagli, cioè prossimi ad andare in sofferenza.

In audizione Draghi ha rivendicato i risultati dell'Aqr contestando la ricorrente accusa che requisiti patrimoniali troppo severi inducano le banche a ridurre il credito. "Misure che assicurano la solidità degli intermediari bancari sono misure che portano a maggior credito nel medio periodo", ha detto.

"Una banca che non ha capitale non presta già di per sé. È come una ferita infettata, per pulire la ferita si fa male ma alla fine l'organismo guarisce", ha proseguito il presidente della Bce.

(Giuseppe Fonte)

((in redazione a Roma Paolo Biondi, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224354, Reuters Messaging: stefano.bernabei.reuters.com@reuters.net))

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