Investing.com - I future del greggio hanno chiuso in salita lo scorso venerdì, ma la settimana è terminata in calo, per via dell’aumento della produzione di petrolio di scisto USA che continua ad alimentare i timori sull’eccesso di scorte globali.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna a giugno è salito di 70 centesimi, o dell’1,5%, a 46,22 dollari al barile alla chiusura di venerdì. Il giorno prima il greggio USA è crollato di quasi il 5% a 52,54 dollari, dopo aver toccato il minimo dal 14 novembre di 43,76 dollari.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un calo di 3,11 dollari, o del 6,3% sulla settimana, segnando il terzo aumento settimanale consecutivo.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio è salito di 72 centesimi a 49,10 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. Il giorno prima il Brent aveva toccato 46,64 dollari, il minimo dal 15 novembre.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un crollo di 2,95 dollari, o del 5,7%. Il greggio è andato sotto pressione nelle ultime settimane nei timori che l’aumento dell’attività estrattiva statunitense possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 6 unità. Si è trattato del sedicesimo aumento settimanale consecutivo.
Il totale è a quota 703, il massimo dall’agosto del 2015.
L’incremento della produzione statunitense ha fatto passare in secondo piano i tagli compiuti dagli altri principali produttori.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno ma finora la decisione ha influito poco sui livelli delle scorte.
La decisione finale sul possibile prolungamento dell’accordo oltre giugno sarà presa dal cartello del greggio il 25 maggio.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno sono in salita di 2,3 centesimi, o dell’1,6%, a 1,504 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 2,9%.
Il combustibile da riscaldamento è salito di 2,4 centesimi, a 1,436 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 4,7%.
I future del gas naturale con consegna a giugno sono saliti di 8,0 centesimi, a 3,266 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita dello 0,3%.
Questa settimana, l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
I riflettori saranno puntati inoltre sul report mensili dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e dell’OPEC che forniranno indicazioni sui livelli globali della domanda e dell’offerta.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 9 maggio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 10 maggio
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 11 maggio
L’OPEC rilascerà il bollettino mensile sull’andamento del mercato del greggio.
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 12 maggio
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.