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Lavoro, Poletti: in decreti delegati indennizzo per licenziamento economico

Pubblicato 08.10.2014, 18:52
Aggiornato 08.10.2014, 19:00
Lavoro, Poletti: in decreti delegati indennizzo per licenziamento economico

ROMA (Reuters) - Saranno i decreti delegati che il governo varerà dopo il via libera alla delega sul lavoro a mandare in soffitta l'articolo 18 introducendo, per i licenziamenti economici, una indennità crescente in base all'anzianità, ma senza diritto alla reintegra.

La possibilità di reintegro resterà invece per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi.

Salvi i diritti acquisiti perché le nuove norme saranno applicate solo ai nuovi assunti.

E' quanto si legge nel discorso che il ministro del Welfare, Giuliano Poletti ha depositato al Senato, senza terminarne la lettura in aula a causa della bagarre del M5s.

"Per semplificare, superare elementi di incertezza e discrezionalità, per ridurre il ricorso ai procedimenti giudiziari nella predisposizione del decreto delegato relativo al contratto a tutele crescenti, e quindi per le nuove assunzioni, il governo intende modificare il regime del reintegro così come previsto dall'articolo 18, modificato dalla legge 92/2012, eliminandolo per i licenziamenti economici e sostituendolo con un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità", si legge nel testo.

"Sarà prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi, previa qualificazione specifica della fattispecie. Per le situazioni diverse sarà previsto un indennizzo economico definito e certo", si legge ancora nel testo.

Poletti è consapevole che il superamento dell'articolo 18, che di fatto sarà determinato da tali modifiche, non trova "piena condivisione tra tutti, anche nella maggioranza, nel Partito democratico", ma si dice fiducioso che tali diversità non "possano portare a mettere in discussione un passaggio così importante ed essenziale".

"Il governo nella stesura dei decreti saprà tenere nella giusta considerazione il lavoro fatto e le posizioni espresse", rassicura.

Quanto alla delega che in tarda serata sarà licenziata dal Senato con voto di fiducia, Poletti ha ricordato che punta su un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che costi meno, incentivando le imprese ad investire di più, e ha ribadito l'impegno del governo ad abolire le "forme più permeabili agli abusi e più precarizzanti, come i contratti di collaborazione a progetto".

Sulla riforma degli ammortizzatori sociali, il ministro ha detto che l'intento è quello di "estendere le tutele a quei lavoratori subordinati e parasubordinati che attualmente non ne usufruiscono o lo fanno in misura sostanzialmente insignificante" condizionando il diritto al sussidio con l'obbligo di accettare le occupazioni proposte dall'agenzia per l'impiego.

Quanto alle risorse, confermati gli 1,5 miliardi in legge di Stabilità. "Insieme a questo dovranno essere meglio utilizzate le risorse attualmente disponibili e si dovranno verificare le dinamiche innescate dalla legge Fornero. Inoltre, le risorse risparmiate nella riorganizzazione saranno mantenute per le finalità della riforma".

(Francesca Piscioneri)

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