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Legge Stabilità, Confindustria ricorre a Ue contro reverse charge

Pubblicato 10.03.2015, 13:44
© Reuters. Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria

ROMA/BRUXELLES (Reuters) - Confindustria ha presentato una denuncia alla Commissione europea contro il meccanismo del reverse charge per il versamento dell'Iva per le forniture alla grande distribuzione, introdotto con la Legge di Stabilità 2015 e ancora al vaglio di Bruxelles.

Lo si legge in una nota dell'associazione degli industriali che esprime la preoccupazione, in caso di autorizzazione del provvedimento, "per le pesanti conseguenze finanziarie per tutti i fornitori della grande distribuzione organizzata (Gdo), considerata la mole di crediti Iva che matureranno".

Da Bruxelles il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, commenta così la notizia: "Le misure che fanno parte della legge di Stabilità, di cui questa è una, sono state tutte approvate dalla Commissione, quindi staremo a vedere".

La manovra estende il 'reverse charge' (negli scambi tra imprese è il compratore che versa l'Iva, non il venditore) al settore energetico, ai servizi di pulizia, di demolizione e di installazione di impianti, a ipermercati, supermercati e discount alimentari. La misura fa parte del cosiddetto pacchetto anti-evasione che vale complessivamente 3,5 miliardi quest'anno.

Il gettito atteso dal rafforzamento del reverse charge è di 1,6 miliardi.

© Reuters. Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria

Secondo Confindustria, "il sistema produttivo è già notevolmente esposto agli altri meccanismi di reverse charge e di split payment introdotti con la legge di Stabilità: per cui è necessario incrementare la soglia di compensazione dei crediti Iva fino a 1 milione di euro e assicurare fondi adeguati per i rimborsi".

Gli industriali ricordano che l'Italia è già sotto procedura di infrazione per i lunghi tempi di rimborso dei crediti Iva e ritengono che "il meccanismo di inversione contabile rischi di acuire i ritardi nell'erogazione dei rimborsi".

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