Investing.com - Il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana è sceso inaspettatamente, restando ad un livello che indica un consolidamento del mercato del lavoro, secondo i dati ufficiali rilasciati questo giovedì.
Nel report del Dipartimento per il Lavoro USA si legge che il numero delle nuove richieste di disoccupazione nella settimana terminata il 17 settembre è sceso di 8.000 unità ad un dato destagionalizzato di 252.000 unità dal totale della settimana precedente di 260.000 unità. Si tratta del minimo da luglio.
Gli analisti avevano previsto un aumento di 2.000 unità a 262.000 la scorsa settimana.
La media mobile su quattro settimane è sotto il livello dei 300.000 da 81 settimane, la serie consecutiva più lunga dal 1970.
Le richieste di disoccupazione continua nella settimana terminata il 10 settembre sono scese a 2,113 milioni dai 2,149 milioni della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata a 2,143 milioni di unità.
La media mobile su quattro settimane è pari a 258.500 unità, in calo di 2.250 unità rispetto alla settimana precedente.
La media mensile è un indicatore più accurato dell’andamento del lavoro poiché riduce la volatilità dei dati settimanali.
Le richieste di disoccupazione continua nella settimana terminata il 27 agosto sono scese a 2,144 milioni dai 2,151 milioni della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a 2,153 milioni di unità.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 95,50 rispetto a 95,06 segnato prima del report.
Intanto, i titoli azionari USA puntano ad un’apertura stabile. I futures Dow Jones Industrial Average segnano un aumento di 71 punti o dello 0,39%, i futures S&P 500 sono in salita di 8 punti, dello 0,37%, mentre i futures Nasdaq 100 vanno su di 21 punti, o dello 0,43%.
Sul mercato delle materie prime, i futures dell’oro sono scambiati a 1.341,05 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.341,85 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 46,20 dollari al barile dai 46,23 dollari registrati prima della pubblicazione del report.