NEW YORK (Reuters) - L'occupazione statunitense è aumentata meno del previsto ad agosto, ma il calo del tasso di disoccupazione al 4,2% sembra suggerire un rallentamento ordinato del mercato del lavoro e probabilmente non giustifica un taglio dei tassi di interesse importante da parte della Federal Reserve questo mese.
L'occupazione escluso il settore agricolo è aumentata di 142.000 posti di lavoro il mese scorso, dopo un incremento a luglio di 89.000 posti (dato rivisto al ribasso), secondo i dati del Bureau of Labor Statistics del Dipartimento del Lavoro.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento delle buste paga di 160.000 posti di lavoro. Le stime variavano da 100.000 a 245.000 posti di lavoro.
GENNADIY GOLDBERG, responsabile strategia tassi Usa TD Securities
"Penso che il mercato sia davvero in difficoltà con questo dato perché è esattamente nel mezzo di quello che potrebbe essere usato come giustificazione per un taglio dei tassi di 25 o 50 punti base.
"È coerente con un taglio a settembre. La grande domanda in questo momento è: quale sarebbe l'entità di questo taglio? Credo che i mercati siano in difficoltà in questo momento. Questo numero è abbastanza debole per un taglio dei tassi di 50 punti base a settembre? Se si attribuisce alla Fed un ruolo più attivo, allora sì. Se si pensa che stia cercando di essere un po' più misurata, allora no. In ogni caso, credo che i mercati rimarranno in bilico fino a quando la Fed non mostrerà di essere a favore di un taglio di 25 o 50 punti base, in un senso o nell'altro, e sarà una decisione davvero difficile.
Se si guarda al rapporto sui salari al netto delle revisioni, non è un granché, soprattutto al netto della revisione complessiva di 86.000 unità che abbiamo visto negli ultimi due mesi. Quindi penso che il tasso di disoccupazione sia la chiave, ma non è indicativo di un mercato del lavoro molto forte. Vediamo che il mercato del lavoro non solo si sta equilibrando, ma sta iniziando a raffreddarsi in modo significativo, il che potrebbe rendere la Fed piuttosto nervosa"
LOU BASENESE, presidente e chief market strategist Mdb Capital
"Tutto sta scendendo. Abbiamo visto nuovi posti inferiori alle attese, abbiamo visto gli ultimi due mesi rivisti al ribasso, il che significa che i tassi devono scendere. Powell non ha scelta. Bisogna capire se il taglio dei tassi arriva con il giusto tempismo o troppo tardi. Per ora credo che stia bene così. Non si vedono ancora licenziamenti massicci. Ma se cominceremo a vedere licenziamenti nel prossimo mese o due, questo suggerirà che ci si è mossi troppo tardi.
"L'azionario scenderà fino alla prossima settimana, quando la Fed renderà definitiva la sua intenzione di tagliare, il che potrebbe metterla sotto pressione per un taglio di 50 punti base rispetto a 25. Credo che 25 sia assolutamente garantito. Ma la pressione di un azionario in calo in vista della riunione potrebbe far passare a un taglio di 50 punti base".
DREW MATUS, chief market strategist Metlife Investment Management
"Il rapporto sui salari suggerisce che non c'è motivo per la Federal Reserve di affrettarsi. La crescita dei salari è stata buona, la disoccupazione è rimasta di fatto invariata e le ore lavorate sono aumentate, incrementando la retribuzione settimanale dei lavoratori. Il mercato del lavoro sta rallentando, ma a un ritmo moderato, consentendo alla Fed di muoversi in modo più discrezionale a settembre. Continuiamo a prevedere un allentamento di 75 punti base quest'anno, mentre la Fed calibra la politica per gestire il rallentamento economico in corso".
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)