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Usa: mercato del lavoro si raffredda senza crollare, soft landing ancora possibile

Pubblicato 09.09.2024, 10:12
© Reuters

Investing.com – In attesa dell'IPC che verrà pubblicato mercoledì, gli ultimi dati macro provenienti dagli Usa mostrano come la stretta monetaria Fed, ancora ferma ai massimi livelli da 23 anni a questa parte, dopo avere frenato l’inflazione stia contribuendo anche a raffreddare il mercato del lavoro.

Insomma, sembra tutto apparecchiato per il primo taglio dei tassi d’interesse, ma restano ancora due grandi punti interrogativi: quale sarà l’entità della mossa Fed? E soprattutto, la decisione della Banca centrale americana riuscirà ad evitare una recessione nella prima economia mondiale?

Per cerca di fare chiarezza, Investing.com ha raccolto i commenti degli analisti sulle prospettive economiche degli Stati Uniti.

Martina Daga, Macro Economist, AcomeA SGR

Uno dei principali insegnamenti dell'estate è stato il cambiamento del focus del mercato: dall'inflazione all'andamento del mercato del lavoro e della crescita economica. Come sottolineato dal presidente della Fed, Jerome Powell, i rischi al rialzo per l'inflazione si sono ridotti, mentre quelli per il mercato del lavoro sono aumentati. Se nei primi mesi dell'anno l'attenzione era rivolta alla ripresa dell'inflazione e alla possibile interruzione del processo di disinflazione, gli ultimi dati hanno rasserenato il mercato su questo fronte. Ora, l'attenzione si è spostata sul mercato del lavoro.

Il tasso di disoccupazione è salito dal 3,7% di inizio anno al 4,2% di agosto, segnalando un riallineamento tra domanda e offerta di lavoro. L'offerta di forza lavoro è in crescita, alimentata anche dai flussi migratori, mentre la domanda appare in stallo. Le aziende, infatti, non solo stanno rallentando il ritmo delle nuove assunzioni, ma stanno anche riducendo il numero di offerte di lavoro, come indicato dai dati JOLTS. Tuttavia, in questo contesto, la retribuzione oraria media è rimasta sostenuta (+0,4% su base mensile ad agosto) e le ore lavorate settimanalmente sono stabili (34,3 ore ad agosto).

Un dato importante è che le imprese non stanno ancora procedendo con licenziamenti significativi, come dimostrato dalla stabilità delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

Questo quadro rimane coerente con uno scenario di "soft landing", in cui l'inflazione continua a scendere verso il target della Fed, il mercato del lavoro si raffredda senza crollare, e il rallentamento economico rimane moderato, lasciando spazio alla Fed per ridurre i tassi di interesse. Questo scenario rimane favorevole per i mercati azionari.

Tuttavia, se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi ulteriormente, con aziende che non solo riducono le assunzioni, ma iniziano a ridurre le ore lavorate o a licenziare personale, indicherebbe un calo della domanda aggregata, coerente con un quadro recessivo.

In vista del meeting di settembre della Fed, l'attenzione del mercato si concentra sempre più sulle motivazioni dietro il futuro taglio dei tassi di interesse, piuttosto che sull'entità del taglio (con il dibattito ancora aperto tra 25 e 50 punti base). La domanda cruciale è se la Fed interverrà in un contesto di “soft landing”, con un'economia che rallenta gradualmente, o se il taglio sarà una misura d'emergenza per evitare una recessione imminente.

Adam Hetts, Global Head of Multi-Asset e Portfolio Manager, Janus Henderson

Le buste paga del settore non agricolo a quota +142 mila e la disoccupazione al 4,2% lasciano il mercato in attesa di ulteriori conferme che la narrativa del soft-landing rimanga intatta. Si tratta di un miglioramento rispetto al rapporto di luglio, ma continua la tendenza più ampia al ribasso, soprattutto se si tiene conto di revisioni al ribasso di 86 mila unità rispetto alle cifre delle buste paga dei due mesi precedenti. Il tasso di disoccupazione, fortunatamente, non dà nuovi motivi di preoccupazione.

Nel complesso, il rapporto si mantiene nell'ambito di un'economia in rallentamento ma non debole e non minaccia apertamente la narrativa del soft-landing né evoca per forza tagli di 50 pb a settembre. Il PIL stabile e la resistenza dei consumatori sono elementi di ottimismo, oltre al fatto che si tratta di un solo dato in un contesto di fine ciclo. La Fed è impegnata a sostenere il mercato del lavoro, il che significa che gli indicatori di riferimento per l'occupazione, insieme alle pubblicazioni mensili delle buse paga del settore non agricolo, saranno al centro dell'attenzione per il resto dell'anno.

Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS

Il mercato del lavoro statunitense continua a raffreddarsi: il ritmo della creazione di posti di lavoro ad agosto è nettamente inferiore a quello di inizio anno e i medesimi dati per i due mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso. Ma non sta affatto implodendo: ad agosto si continuano a creare posti di lavoro; la disoccupazione scende di un decimo; e i salari continuano ad essere piuttosto dinamici e a crescere nettamente al di sopra dell'inflazione. Quindi, per l'economia americana continuiamo a prevedere un atterraggio morbido.

Detto questo, e visti anche i grandi progressi compiuti nel ridurre l'inflazione, è chiaramente giunto il momento per la Fed di iniziare ad abbassare i tassi, con l'idea di portare la politica monetaria a neutralità in tempi relativamente brevi. Questo, a sua volta, contribuirà a mantenere la crescita degli Stati Uniti a tassi in linea con il potenziale.

Considerando l'entità del taglio di settembre, non escludo che possa optare per un taglio di 50pb, perché il mercato è molto preoccupato per il rischio di recessione (a mio avviso troppo) e quindi vuole evitare il panico. Inoltre, da un punto di vista teorico in termini di politica monetaria, anche un taglio di 50pb non è inverosimile perché potrebbe essere inteso come un segnale da parte della Fed che vuole passare rapidamente a una politica monetaria neutrale.

Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm

Con l’incremento di 142.000 posti di lavoro registrato in agosto, l’ultimo rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti si è rivelato lievemente più debole del previsto, mentre i dati dei mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso. Si tratta di un altro indicatore che suggerisce un allentamento del mercato del lavoro, mentre la Federal Reserve si prepara al primo taglio dei tassi dai tempi della pandemia. Tuttavia, il rapporto non presenta solo dati negativi: il tasso di disoccupazione è rimasto piuttosto basso, al 4,2%, in linea con le aspettative, mentre la crescita dei salari si è confermata solida.

Il report non fornisce chiarimenti significativi alla Fed in termini di tagli dei tassi, rispetto ai quali si discute ancora dell’entità (25 o 50 punti base), in vista della riunione della prossima settimana. Nel complesso, i dati suggeriscono uno scenario di soft landing, aumentando il rischio che un taglio di 50 punti base sia visto come una reazione eccessiva, anche se un'ulteriore serie di dati più deboli del previsto potrebbe essere sufficiente a far pendere l'ago della bilancia verso una riduzione più consistente.

Approfondisci cos'è l'inflazione. Scopri anche gli eventi correlati: cos'è la deflazione, cos'è la stagflazione, cos'è la recessione.

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