(Reuters) - L'azionario Usa perde terreno, zavorrato dai titoli finanziari in un quadro in cui la cautela degli investitori continua a dominare il mercato, sulla scia di diffusi timori che la querelle commerciale tra Usa e Cina - in corso da un anno - possa innescare una recessione a livello globale.
Partiti in modesto ribasso, gli indici Dow Jones ed S&P 500 arrivano a cedere un punto percentuale, nella quinta seduta consecutiva contrassegnata da elevati volumi e ampie oscillazioni. Aumentano intanto i timori degli investitori che la svalutazione dello yuan possa portare la diatriba tra le due superpotenze a sfociare in una vera e propria guerra valutaria.
Le speranze che una tregua possa essere raggiunta a breve si sono affievolite dopo le ultime dichiarazioni di Donald Trump, che non si dice pronto a portare il Paese al tavolo delle trattative. A inizio mese, Trump ha minacciato nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina da partire dal 1 settembre.
"A mio avviso le posizioni di Usa e Cina si stanno sempre più allontanando" spiega Randy Frederick, vicepresidente del broker Charles Schwab (NYSE:SCHW) a Austin.
In un report diffuso nel fine settimana, Goldman Sachs (NYSE:GS) ritiene improbile che un accordo venga raggiunto prima delle elezioni presidenziali Usa del 2020.
Timori legati alle sorti del commercio penalizzano il benchmark S&P, che cede il 3,7% dopo i massimi di luglio.
Intorno alle 17,30, il Dow Jones è indicato in calo di 1,08%, l'S&P 500 di 0,99% e il Nasdaq Composite di 0,96%.
In negativo viaggiano dieci su undici dei maggiori settori dello Standard & Poor's. Fanalino di coda il paniere dei finanziari, con il sottosettore bancario in calo di oltre due punti percentuali.
Del gruppo chiamato Faang, che include le prime cinque società tech, vedono ribassi tra 0,5% e 1,5% Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL). Segno positivo invece per Apple (NASDAQ:AAPL) e Netflix (NASDAQ:NFLX), che guadagnano rispettivamente lo 0,16% e lo 0,50%.