Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi di questo mercoledì mattina, staccandosi dal massimo di quasi quattro mesi con il dollaro che sale contro il paniere delle valute.
Un dollaro forte di solito pesa sull’oro, poiché ne riduce l’appeal come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Sul Comex, i future dell’oro si attestano a 1.335,50 dollari l’oncia troy alle 3:25 ET (08:25 GMT), in calo di 2,00 dollari, o dello 0,1%, rispetto alla chiusura di ieri. Il giorno prima, il prezzo ha toccato il massimo dall’8 settembre di 1.345,00 dollari.
Intanto, i future dell’argento sono pressoché invariati a 17,19 dollari l’oncia troy. Lunedì il prezzo ha segnato il massimo di tre mesi di 17,42 dollari.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento della valuta statunitense contro un paniere di altre sei principali valute, si stacca dal minimo di oltre tre anni. Si è attestato a 90,38 dopo essere sceso a 89,98 ieri, il minimo dal dicembre 2014.
Il biglietto verde sta sulla difensiva dalla scorsa settimana, tra le aspettative che le banche centrali in Giappone e nella zona euro possano ridimensionare i loro stimoli monetari.
I riflettori dei mercati restano puntati sulla possibilità di un blocco amministrativo negli Stati Uniti questa settimana, nell’eventualità che il Congresso non riesca a far passare la proposta di spesa entro venerdì.
Il prezzo del palladio, invece, sale dello 0,7% a 1.096,60 dollari l’oncia. Ha toccato il massimo storico di 1.133 dollari lunedì, grazie all’aumento della domanda nel settore automobilistico.
Intanto, il platino sale dello 0,2% a 1.006,40 dollari l’oncia, dopo aver segnato il massimo dall’8 settembre di 1.012,50 dollari nella notte.
Il rame con consegna a marzo scende dello 0,6% a 3,201 dollari la libbra.