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Fed: per Citi tasso finale al 5,75%, BofA scommette su una pausa dopo maggio

Pubblicato 11.04.2023, 09:30
Aggiornato 11.04.2023, 09:53
© Reuters.
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Di Senad Karaahmetovic

Dopo le buste paga non agricole americane pubblicate venerdì, le ultime prima della riunione di maggio della Federal Reserve, diverse banche d'affari hanno aggiornato le proprie stime sui tassi d'interesse.

Ricordiamo che le buste paga non agricole sono aumentate di 236.000 posti di lavoro nel mese di marzo in linea con il consenso del mercato, facendo scendere il tasso di disoccupazione al 3,5% dal 3,6% previsto dal consenso, con retribuzione oraria media aumentata del 4,2% su base annua, il livello più basso degli ultimi 21 mesi.

Per gli economisti di Bank of America (NYSE:BAC), il report ha mostrato che il mercato del lavoro resta ancora "caldo", motivo per il quale "la Fed aumenterà i tassi di 25 punti base nella riunione di maggio".

"Ci aspettiamo ancora che la Fed rimanga in attesa dopo la riunione di maggio, il che implica un tasso terminale del 5,0-5,25%. Il rallentamento sequenziale dei dati dopo gennaio implica un passaggio debole al secondo trimestre e crea un rischio significativo di crescita negativa in questo trimestre. La Fed disporrà di una buona quantità di dati sul Q2 entro la riunione di giugno, che dovrebbero giustificare una pausa negli aumenti dei tassi", hanno scritto gli economisti in una nota ai clienti.

Idea condivisa anche da Morgan Stanley (NYSE:MS), che si aspetta un aumento dello 0,25%: "Se i dati non sono definitivi, riteniamo improbabile che il FOMC si metta a discutere su 25 pb, mantenendo invece la convinzione che tenere i tassi alti per un periodo prolungato sia giustificato per garantire che l'inflazione scenda in modo chiaro e convincente", hanno scritto da MS.

Gli economisti di Citi vedono invece "un distaccamento tra i mercati, che presumono una politica della Fed più accomodante, e il modo in cui la banca vedrà effettivamente gli indicatori".

"Non solo l'inflazione elevata e un mercato del lavoro ancora forte rendono improbabili i tagli, ma riteniamo che un'inflazione persistentemente troppo forte, compreso un aumento dello 0,5% al mese dell'IPC core, porti a ulteriori rialzi", hanno scritto in una nota.

In questo senso, dalla banca d'affari si aspettano "tre ulteriori rialzi dei tassi di 25 punti base, che porteranno il tasso finale al 5,50-5,75%".

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