Investing.com - I risultati di Microsoft e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) ricevono reazioni diverse mentre prosegue la stagione degli utili trimestrali con Meta Platforms e IBM . Pechino ha deciso di emettere una quantità sostanziale di debito sovrano per sostenere l’economia cinese in difficoltà, mentre i risultati di Deutsche Bank hanno superato le aspettative.
1. Microsoft supera Alphabet; Meta Platforms in arrivo
Microsoft (NASDAQ:MSFT) si è aggiudicata gli onori di casa all’inizio del trimestre di riferimento per i giganti tecnologici, le aziende che hanno rappresentato la maggior parte del guadagno del 10% su base annua dell’S&P 500.
Il gigante del software ha battuto le aspettative, dopo la chiusura di martedì, con i risultati del primo trimestre fiscale, grazie agli investimenti nell’intelligenza artificiale che hanno favorito la crescita dell’attività cloud Azure.
Microsoft è emersa come leader nel settore dell’intelligenza artificiale, soprattutto grazie ai suoi ingenti investimenti nella startup OpenAI, creatrice del popolare chatbot generativo ChatGPT.
Alphabet (NASDAQ:GOOG), invece, ha deluso, in quanto l’attività cloud della società madre di Google ha registrato la crescita più lenta in almeno 11 trimestri.
Le aziende hanno ridotto la spesa per i servizi legati al cloud, compresi i costosi strumenti di intelligenza artificiale, rallentando la crescita dei ricavi dell’unità cloud di Google al 22,5% nel terzo trimestre, rispetto al 28% del trimestre precedente.
Le azioni di Microsoft sono salite di quasi il 4% negli scambi premercato, mentre quelle di Alphabet sono scese di quasi il 6%.
Il diluvio tecnologico continua mercoledì, con i dati di Meta Platforms (NASDAQ:META) previsti in giornata.
La società madre di Facebook e Instagram dovrebbe registrare un utile per azione di 3,64 dollari su un fatturato di 33,6 miliardi di dollari, e gli analisti saranno alla ricerca di aggiornamenti sugli sforzi di efficienza e sull’attività pubblicitaria.
2. I future sono in gran parte in ribasso mentre continua la stagione degli utili
I future sulle azioni statunitensi sono scesi di molto mercoledì, mentre gli investitori hanno digerito i risultati trimestrali dei giganti tecnologici Microsoft e Alphabet, mentre altre aziende influenti devono ancora comunicare i loro guadagni.
Al momento della scrittura i future Dow è salito di 30 punti o 0,1%, mentre i future S&P 500 è sceso di 14 punti o 0,3% e i future Nasdaq 100 è sceso di 75 punti o 0,5%.
I principali indici hanno chiuso in rialzo martedì, mentre i rendimenti dei Treasury statunitensi sono scesi dai massimi di lunedì, contribuendo a ridurre la pressione sul settore tecnologico, in particolare.
L’indice tecnologico Nasdaq Composite è salito dello 0,9%, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,7% e il blue chip Dow Jones Industrial Average lo 0,6%.
Gli investitori potranno studiare i guadagni dei giganti tecnologici Microsoft e Alphabet [vedi sopra] prima di ulteriori risultati del settore da parte di Meta Platforms e IBM (NYSE:IBM) nel corso della giornata.
Anche Boeing (NYSE:BA) sarà al centro dell’attenzione: il produttore di aeroplani dovrebbe registrare una perdita per azione di 3,23 dollari su un fatturato di 18,1 miliardi di dollari, con gli analisti in attesa di aggiornamenti sulla produzione e sulle consegne.
La lista dei dati economici è in gran parte vuota mercoledì, con i soli numeri di settembre di permessi di costruzione e vendite di nuove case, che forniranno informazioni sul mercato immobiliare del Paese.
3. La Cina emette debito sovrano per sostenere l’economia
La Cina ha annunciato martedì scorso l’intenzione di rilanciare l’economia attraverso l’emissione di mille miliardi di yuan (137 miliardi di dollari) di obbligazioni sovrane, destinate a sostenere la ricostruzione delle aree del Paese colpite da disastri e a migliorare le infrastrutture generali.
“Una volta utilizzati i fondi dei buoni del tesoro, questi contribuiranno a stimolare la domanda interna e a consolidare ulteriormente la ripresa dell’economia”, ha dichiarato mercoledì il vice ministro delle Finanze cinese Zhu Zhongming durante una conferenza stampa.
Il deficit di bilancio del Paese per il 2023 salirà a circa il 3,8% del prodotto interno lordo, rispetto al 3% fissato in precedenza, ha dichiarato Xinhua.
La seconda economia mondiale è cresciuta più velocemente del previsto nel terzo trimestre, ma il freno del settore immobiliare fortemente indebitato del Paese potrebbe compromettere le possibilità di Pechino di raggiungere l’obiettivo di crescita del 5% circa per il 2023.
4. Deutsche Bank conferma le attuali tendenze bancarie
Gli ultimi risultati di Deutsche Bank (ETR:DBKGn) hanno sottolineato le attuali tendenze del settore bancario globale, con il colosso bancario tedesco che ha registrato un calo dell’8% degli utili del terzo trimestre, a causa del crollo dei ricavi della banca d’investimento ma della crescita delle divisioni retail e corporate, grazie all’aumento dei tassi d’interesse.
Nonostante il calo degli utili, il risultato netto è stato superiore a 1 miliardo di euro (1 euro = 1,0585 dollari), meglio del previsto, segnando il 13° trimestre consecutivo in attivo dopo anni di forti perdite.
Il titolo della Deutsche Bank è salito di oltre il 6% nelle contrattazioni a Francoforte.
“Questi risultati dimostrano un forte e sostenuto slancio di crescita del business combinato con una continua disciplina dei costi”, ha dichiarato Christian Sewing, CEO di Deutsche Bank.
Tuttavia, con la banca d’investimento che si trova ad affrontare prospettive commerciali incerte e la divisione retail, sempre più importante, potenzialmente colpita dalla recessione del Paese, i prossimi trimestri potrebbero rivelarsi meno positivi.
5. Il greggio appena fuori dai minimi di due settimane
I prezzi del greggio sono saliti mercoledì, scendendo dai minimi di due settimane, mentre le preoccupazioni per il rallentamento della domanda europea competevano con quelle per le interruzioni delle forniture in Medio Oriente.
Al momento della scrittura i future del greggio USA era in rialzo dello 0,1% a 83,86 dollari al barile, mentre il contratto Brent è salito dello 0,3% a 88,30 dollari al barile.
Nella sessione precedente i benchmark sono scesi di circa il 2% in seguito alla pubblicazione dei dati deboli sull’attività commerciale della zona euro, che suggerisce che questa importante regione consumatrice di petrolio si sta dirigendo verso la recessione, che potrebbe a sua volta colpire la domanda di greggio.
Anche la prospettiva di un’attenuazione della guerra tra Israele e Hamas ha frenato le scommesse sul fatto che il conflitto interromperà l’approvvigionamento petrolifero mediorientale, in quanto diverse notizie hanno suggerito che Israele ha ritardato il previsto assalto di terra a Gaza.
Tutto ciò ha messo in ombra le notizie economiche positive provenienti dagli Stati Uniti, nonché i dati dell’American Petroleum Institute che hanno mostrato come le scorte statunitensi si siano ridotte di oltre 2 milioni di barili la scorsa settimana, con una domanda di carburante che rimane forte anche dopo la fine della stagione estiva.
I dati ufficiali di Amministrazione dell’Informazione sull’Energia, il braccio statistico del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, sono attesi nel corso della sessione.