Di Peter Nurse e Alessandro Albano
Investing.com - Con la testimonianza di Jerome Powell attesa questa sera a Capitol Hill, i futures indicano un avvio in positivo per Wall Street in linea con le Borse europee (ad eccezione di Milano). Sul lato cripto, la morsa della Cina continua a farsi sentire sui prezzi delle divise digitali, mentre il greggio Brent ritraccia dopo aver testato i $75 al barile. Questi sono i market mover di martedì:
1. Powell verso Capitol Hill
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell parlerà davanti al Congresso degli Stati Uniti alle 20:00 CEST per fornire ai parlamentari statunitensi un aggiornamento sulla politica monetaria della banca centrale.
Il numero uno della Fed, secondo le previsioni, indicherà un miglioramento sostenuto dell'economia, menzionando la probabilità di ulteriori miglioramenti del mercato del lavoro di posti, con possibili indicazioni sull'aumento dell'inflazione e sulle prossime mosse che farà la Fed.
"L'inflazione è aumentata notevolmente negli ultimi mesi", dirà Powell, secondo le osservazioni preparate per la testimonianza, citando l'aumento dei prezzi delle materie prime e l'aumento della spesa durante la ripresa economica. "Man mano che questi effetti transitori sull'offerta diminuiscono, l'inflazione dovrebbe tornare verso il nostro obiettivo a lungo termine", dovrebbe affermare il banchiere.
I commenti arrivano dopo la svolta della banca centrale nell'ultimo meeting del 16 giugno, quando ha mostrato che 13 dei 18 funzionari del FOMC sono ora a favore di almeno un aumento dei tassi entro la fine del 2023, contro i sette di marzo. “Sembra che il presidente Powell stia già correndo nella relazione di targeting per inflazione media. Pochi mesi di inflazione effettiva ampiamente superata e Powell e il FOMC abortiscono il regime AIT ", hanno affermato gli analisti di Nordea in una nota.
2. Futures in verde a Wall Street
L'azionario Usa dovrebbe aprire in positivo martedì in vista prima della testimonianza di Jerome Powell al Congresso USA, estendendo i guadagni della prima seduta settimanale.
Verso le 13:30 CEST, i futures vedono ilDow Jones in rialzo di 19 punti, di +5 punti per lo S&P 500, e di +36 punti per il tecnologico Nasdaq Composite.
Nella seduta di lunedì, Wall Street ha recuperato parte delle perdite dovute all'atteggiamento da falco della Fed della scorsa settimana, con il DJ che ha guadagnato quasi 600 punti, o l'1,8%, l'S&P 500 ha raccolto l'1,4% mentre il Nasdaq Composite ha registrato il +0,8%.
3. Eurolistini positivi, Mib nota stonata
I mercati azionari europei arrivano in verde agli scambi pomeridiani nonostante i segnali di aumento dell'inflazione e i timori di un inasprimento prima del previsto delle politiche monetarie globali.
Il DAX è in rialzo dello 0,1% sui massimi storici oltre i 15.600, il CAC avanza dello 0,16% anche lui sui massimi oltre 6.600, mentre Londra guadagna lo 0,37% spinta dai titoli aerei. Bene anche il pan europeo Euro Stoxx 50 (+0,15%). Piazza Affari (-0,2%) è l'unica con segno meno tra le piazze principali.
4. Cina affonda le cripto
Dopo un lunedì contrassegnato dalle vendite, il mondo delle criptovalute non riesce a girare in positivo a seguito della nuova stretta delle autorità cinesi sul mining. Il Bitcoin scambia sotto i $32.000 toccando i minimi in sei mesi, mentre l'Ethereum perde il 5% a $1.870.
Nella giornata di domenica, diversi siti di mining sono stati fermati nello Sichuan dopo che le autorità della provincia sud-occidentale cinese hanno ordinato lo stop all'estrazione di criptovalute, secondo quanto riportato del quotidiano Global Times, il quale stima che lo stop colpirà il 90% della capacità di estrazione sul territorio cinese.
La misura si unisce alle esperienze precedenti adottate nelle regioni cinesi della Mongolia Interna e dello Yunnan, nonché alle richieste di Pechino di fermare l'estrazione di criptovalute per le preoccupazioni sul consumo energetico. La continua repressione della autorità cinesi s'inserisce soprattutto nell'obiettivo del governo di sviluppare un proprio yuan digita
5. Greggio in calo dopo i $75
I prezzi dell'oro nero hanno ritracciato dai nuovi livelli pluriennali spinti dalle prospettive sulla domanda. Il Brent europeo perde lo 0,6% a $74,48 per barile dopo i massimi dall'aprile 2019 oltre $75 testati questa mattina, mentre il greggio USA cede anch'esso lo 0,6% a $72,70 dopo aver superato per poco i $73 al barile.
Entrambi i benchmark sono aumentati nelle ultime quattro settimane anche grazie alla pausa dei colloqui sull'accordo nucleare iraniano che potrebbe portare a una ripresa delle forniture di greggio da parte del membro Opec.
I negoziati si sono interrotti dopo che la vittoria del conservatore Ebrahim Raisi nelle elezioni presidenziali di Teheran, con la pausa dei colloqui che dovrebbe durare circa 10 giorni secondo Reuters, per il quale è improbabile che l'ascesa di Raisi alteri la posizione negoziale dell'Iran.
"Il quadro della domanda fisica di base del petrolio rimane positivo", ha detto l'analista di Oanda Jeffrey Halley a Reuters. "Nonostante il rumore nei mercati finanziari, il mondo reale è sulla strada giusta e richiederà quantità crescenti di energia quando riaprirà".