Di Geoffrey Smith
Investing.com - I talebani hanno preso il controllo della capitale afghana, nel mezzo di una caotica evacuazione dei diplomatici occidentali. L'economia cinese sta rallentando a causa di nuovi focolai di Covid-19 sparsi in tutto il paese, con ricadute sui prezzi del petrolio. Intanto, i futures indicano un avvio in ribasso a Wall Street dopo nuove indiscrezioni sulle prossime mosse della Federal Reserve. Questi sono i market mover di lunedì:
1. I talebani invadono Kabul
I talebani hanno riconquistato la capitale afghana 20 anni dopo essere stati cacciati dalle forze statunitensi, e solo poche settimane dopo che il presidente Joe Biden ha annunciato il ritiro delle truppe. Solo un mese fa, Biden aveva affermato che non vi era alcuna probabilità che le forze governative addestrate dagli Stati Uniti venissero invase.
Almeno cinque persone sono state uccise all'aeroporto di Kabul, dopo il caos provocato dai piani di evacuazione che hanno ricordato la capitale Saigon nel 1975 alla fine della guerra del Vietnam.
I portavoce talebani hanno promesso una transizione pacifica, anche se hanno confermato la reimposizione delle legge islamiche più integraliste nel Paese.
2. I dati cinesi indicano un rallentamento
La produzione industriale cinese e le vendite al dettaglio sono cresciute a un ritmo più lento a luglio, segnalando che la ripresa economica nella seconda economia mondiale sta perdendo lo slancio osservato ad inizio 2021.
I dati del National Bureau of Statistics pubblicati all'inizio di lunedì hanno affermato che la produzione industriale è aumentata del 6,4% su base annua a luglio, in calo rispetto al 7,8% delle previsioni di Investing.com e alla crescita dell'8,3% registrata a giugno.
Le vendite al dettaglio sono cresciute dell'8,5% su base annua nello stesso mese, in calo rispetto alla crescita dell'11,5% delle previsioni di Investing.com e alla crescita del 12,1% di giugno.
Anche gli investimenti in fixed asset, storicamente il più grande motore della crescita del PIL in Cina, hanno rallentato più del previsto a solo il 10,3% dal 12,6% di giugno.
L'approccio di tolleranza zero della Cina verso il Covid-19 ha fatto chiudere la scorsa settimana un terminal nel più grande terminal marittimo del mondo di Ningbo-Zhoushan, suggerendo nuovi effetti negativi sui dati riguardati il commercio estero.
3. Fed verso uscita rapida dal QE
I mercati azionari statunitensi dovrebbero aprire in ribasso più tardi, principalmente sulla scia dei dati cinesi che hanno nuovamente intaccato le prospettive di crescita globale.
Verso le 13:30 CEST, i futures indicano un Dow Jones in calo di 157 punti, l'S&P 500 in ribasso di 10 punti, e -40 punti per il Nasdaq 100.
A pesare sul sentiment è stata anche un'indiscrezione del Wall Street Journal secondo cui la Federal Reserve vorrebbe mettere fine agli acquisti obbligazionari entro la metà del prossimo anno, il che rappresenterebbe una fine del QE più rapida rispetto al 2013.
4. Cripto oltre i $2.000 miliardi
Il Bitcoin sembra aver ritrovato la forza di un tempo, dopo che nel weekend ha rivisto i livelli dello scorso maggio facendo da 'booster' all'intero mondo delle criptovalute, che ora ha raggiunto un valore di mercato superiore ai 2 trilioni di dollari per la prima volta da metà maggio.
La moneta digitale più famosa al mondo ha toccato di nuovo i $48.000 salvo poi assestarsi sui livelli attuali di $47.160, cifre comunque elevate rispetto ai minimi pluriennali al di sotto dei $30 mila osservati tra giugno e luglio.
L'effetto si è sentito anche sulle altre divise virtuali. Negli ultimi 7 giorni, l'Ethereum ha segnato un rialzo di oltre il 10% verso i $3.300, mentre il Cardano è balzato oltre il +51% a $2,15. La moneta preferita da Musk, il Dogecoin, è rimbalzata del 38% a $0,326, con il XRP che punta $1,26 (+60%).
5. Petrolio in calo
I prezzi del greggio sono in ribasso dopo i dati arrivati nella notte da Pechino, che hanno sollevato dubbi sulla traiettoria della domanda globale. I dati sulla produzione industriale hanno infatti mostrato che le raffinerie indipendenti hanno ridotto il loro rendimento medio giornaliero ai minimi dal maggio 2020.
Al momento, i future sulgreggio WTI cedono l'1,6% a $67,16 per barile, mentre i future sul Brentperdono l'1,5% a $69,58.
I dati di venerdì della Commodity Futures Trading Commission hanno poi mostrato che le posizioni lunghe nette in futures e opzioni sul greggio sono diminuite di quasi il 10% nella settimana fino al 10 agosto, suggerendo che lo slancio a breve termine del mercato si sta indebolendo considerevolmente tra i timori che la pandemia non sarà, dopo tutto, essere controllata nemmeno quest'anno.