🤼 AI vs Mercati: Un anno dal lancio, Che risultati ha fatto l' AI ProPicks nel 2024?Guarda cosa ti sei perso

Tassi Usa: Fed verso seconda pausa di fila. I commenti degli analisti

Pubblicato 31.10.2023, 15:39
© Reuters
US10YT=X
-

Investing.com – Tutto sembra portare a un nuovo stop ai rialzi dei tassi Fed. A partire da marzo 2022 la Banca centrale americana ha dato il via a una stretta monetaria che ha portato il costo del denaro Usa in una forchetta compresa tra il 5,25 e il 5,50%. Più che la decisione (il nostro monitor sui tassi Fed vede la probabilità di una pausa al 96,7%) i riflettori sono puntati sulle parole del presidente Jerome Powell. Per capire cosa si aspettano i mercati, Investing.com ha raccolto le opinioni degli analisti sul meeting Fed del 1° novembre.

Erik Weisman, capo economista & portfolio manager di MFS IM

La Fed non alzerà i tassi questa settimana, poiché non è ancora necessario esercitare questa opzione e i mercati non chiedono un'ulteriore stretta. Tuttavia, fino a quando il mercato del lavoro non si sarà raffreddato in modo considerevole e le pressioni inflazionistiche non saranno sufficientemente contenute, la Fed manterrà l'opzione di futuri rialzi dei tassi sul tavolo.

Si consideri quanto segue:

- Le ultime rilevazioni dell'attività economica hanno sorpreso in maniera positiva, inoltre le rilevazioni dell'inflazione al consumo di settembre sembrano aver interrotto il percorso relativamente regolare delle pressioni sui prezzi, che in precedenza erano state oggetto di moderazione.

- Questi sviluppi, isolatamente, potrebbero giustificare un altro rialzo di 25 punti base. Tuttavia, le condizioni finanziarie si sono notevolmente inasprite dall'ultima riunione della Fed, con un forte aumento dei rendimenti obbligazionari e un ridimensionamento delle valutazioni azionarie.

- La Fed riconoscerà che questo inasprimento finanziario rappresenta in qualche misura un surrogato di ulteriori rialzi della Fed.

- Inoltre, il panorama geopolitico ha mostrato l'ennesimo spasmo di entropia, aumentando i rischi dovuti a una stretta monetaria nella congiuntura attuale.

- Inoltre, sebbene la stucchevole confusione della politica di Washington abbia avuto una breve tregua con l'incoronazione di un nuovo presidente della Camera, le prospettive di uno shutdown del governo nel breve termine non si sono del tutto attenuate.

- Il presidente Powell sosterrà inoltre che gli effetti ritardati dei precedenti rialzi non hanno avuto pieno impatto sull'economia e che la prudenza è d’obbligo. Alla luce di queste correnti incrociate, la Fed si accontenterà di starsene con le mani in mano durante la riunione, sottolineando la costante importanza di riportare l'inflazione nella proverbiale scatola, favorita dalle aspettative di moderazione della crescita economica e della domanda di lavoro nel quarto trimestre e all'inizio del 2024.

Nonostante il mercato gradirebbe apprendere qualcosa di nuovo in merito alla tempistica e all'entità dei futuri tagli dei tassi o alla fine della stretta monetaria, è improbabile che questa riunione fornisca molta luce su questi fronti.

Potete iscrivervi gratuitamente al prossimo webinar del 7 novembre "Investire in Azioni: come fare stock Picking" a QUESTO LINK.

Gilles Moëc, capo economista Axa Group e responsabile di AXA IM Research

Il terzo trimestre è stato caratterizzato da un’impennata dei consumi privati, a dimostrazione di quanto sia resiliente l’economia statunitense rispetto all’inasprimento monetario. All’inizio di quest’anno ci aspettavamo che i consumatori statunitensi avrebbero esaurito il risparmio in eccesso da spendere in un momento in cui il mercato del lavoro avrebbe iniziato a correggere seriamente. Sembra invece che la combinazione di creazione di posti di lavoro ancora solida, significativi aumenti dei salari nominali e disinflazione stia consentendo una crescita del potere d’acquisto più che dignitosa, mentre il tasso di risparmio è sceso di nuovo. La spesa è stata particolarmente forte per i beni durevoli, normalmente molto sensibili ai tassi di interesse. Sembra che i consumatori statunitensi siano ancora felici di ignorare la posizione della politica monetaria.

La tenuta dell’economia statunitense sarà probabilmente al centro delle domande che verranno poste a Jay Powell questa settimana. Il probabile proseguimento della pausa della politica monetaria è stato annunciato in modo esplicito nelle sue ultime dichiarazioni. L'inasprimento delle condizioni finanziarie indotto dal mercato aiuterà il FOMC a rimanere in modalità di vigilanza nonostante i dati sull’economia reale siano solidi, e contiamo che l’ECI (Employment Cost Index) per il terzo trimestre, che sarà pubblicato prima della riunione della Fed, confermi un rallentamento dei salari.

Per contro, riteniamo che il PIL dell’Eurozona la scorsa estate sia rimasto in una fase di stagnazione. Ciò giustificherebbe ulteriormente, ex post, la cautela della Bce della scorsa settimana. Sebbene la conferenza stampa sia stata poco movimentata, vorremmo sottolineare la disponibilità del Consiglio direttivo a riconoscere esplicitamente l’impatto che l’inasprimento accumulato sta già avendo sulla dinamica dell’inflazione. La Bank Lending Survey conferma che la trasmissione monetaria sta funzionando “in modo energico” nell’Eurozona - per citare direttamente la Bce. Sebbene la posizione finanziaria del settore delle imprese costituisca un cuscinetto, cominciamo a percepire un certo disagio in alcuni settori dell’Eurosistema. Si sta facendo strada l’idea che forse la Banca Centrale si è spinta troppo oltre. Non pensiamo che i tagli dei tassi possano essere davvero a portata di mano prima della fine della prossima primavera, ma con gli effetti base che favoriscono la disinflazione nei prossimi mesi, ci aspettiamo che la Bce subisca pressioni significative da parte del mercato per adeguarsi ben prima di allora se, come ci aspettiamo, l’economia reale mostrerà una maggiore mediocrità.

Franck Dixmier, global cio fixed income di Allianz (ETR:ALVG) Global Investors

Prevediamo che la Federal Reserve statunitense lascerà i tassi invariati nella prossima riunione del Federal Open Market Committee. I recenti dati macroeconomici supportano il mantenimento dello status quo.

È vero che la crescita del prodotto interno lordo ha accelerato nel terzo trimestre, raggiungendo il +4,9% su base annua, rispetto al +4,5% previsto e al +2,1% del secondo trimestre. Tuttavia, questa crescita è stata trainata essenzialmente dalla spesa per consumi (+4% rispetto al +0,8% del 2° trimestre), in quanto le famiglie hanno attinto ai loro risparmi.

Riteniamo che la recente crescita della spesa per consumi abbia probabilmente raggiunto il suo picco dopo il forte sostegno dato ai consumatori durante la pandemia di Covid-19. Dopo un drastico inasprimento delle condizioni monetarie, prevediamo che l'economia statunitense entrerà in recessione nel 2024. Il rallentamento dell'inflazione di fondo, la misura preferita dalla Federal Reserve per misurare l'inflazione, al 3,7% su base annua a settembre, conferma la tendenza alla disinflazione.

Riteniamo che la Fed abbia completato il suo ciclo di rialzo dei tassi. Naturalmente non possiamo escludere la possibilità di un ultimo rialzo a fine anno, che i mercati prevedono con una bassa probabilità (30%). Ma riteniamo che questo avrebbe un impatto limitato sui mercati. Gli investitori guardano oltre, preparandosi a un lungo periodo di plateau dei tassi d'interesse, con il primo taglio previsto a metà del 2024.

Lo scenario è favorevole per i Treasury statunitensi Stati Uniti 10 anni. Ma non si può escludere la volatilità a breve termine, soprattutto in caso di shock sui prezzi dell'energia.

James McCann, vicecapo economista di abrdn

La Fed è destinata a mantenere i tassi invariati nella riunione di questa settimana. Considerando unicamente l'attività economica, le ragioni per un rialzo dei tassi d'interesse sarebbero evidenti, in presenza di una crescita del PIL del terzo trimestre da record, di un aumento dei salari sostenuto e di un'inflazione più solida nel mese di settembre. Tuttavia, l'aumento dei tassi di interesse e le difficoltà degli asset rischiosi vanno nella direzione opposta. Questi venti contrari dovrebbero pesare sulla crescita e sull'inflazione nel prossimo futuro. Infatti, diversi membri del FOMC hanno sottolineato che questo aggiustamento ha già prodotto un effettivo inasprimento delle condizioni di politica monetaria.

Nonostante tali timori, la Fed non intende mettere la parola fine già in questa riunione e probabilmente continuerà a sottolineare che potrebbe essere necessario un ulteriore rialzo dei tassi. Certamente sarà preoccupata che gli attuali tassi di crescita rendano più difficile riportare l'inflazione verso l'obiettivo, ma se non ci saranno segnali di rallentamento entro dicembre, potrà tornare in gioco un rialzo.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.