Investing.com – Nuovo attacco del presidente ‘twittatore’ Donal Trump, che nel pomeriggio ha attacato nuovamente la Cina e la Federal Reserve.
Sul consueto social network, Trump ha accusato la Cina di “manipolazione di valuta”, per aver portato lo yuan ai minimi storici. Inoltre, il presidente non ha perso l’occasione per attaccare anche la Federal Reserve: “stai ascoltando?”, ha scritto Trump, aggiungendo che ”questa è una grave violazione che indebolirà notevolmente la Cina”.
Si tratta di un nuovo ‘affondo’ verso la Cina da parte di Trump, dopo sabato scorso un nuovo tweet aveva preso di mira le scelte della Banca Centrale Cinese, la quale aveva svalutato la moneta “pompando enormi quantità di denaro per mantere in funzione il loro sistema”, per poi ancora prendere di mira la Fed, colpevole di “non aiutare”.
Questa svalutazione, è "la prima ritorsione contro le misure tariffarie adottate da Trump la scorsa settimana”, spiegano stamattina da Renta 4. “La Cina ha affermato molto chiaramente che non cederà, e che questa era solo la prima misura. Inoltre, anche in una delle questioni che fa più male Trump: la svalutazione dello yuan cinese", spiega Jose Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
Trump, aveva annunciato l’imposizione dei dazi al 10% sui restanti 300 miliardi di dollari d iimportazioni cinesi a partire dal 1° settembre, provocando la reazione cinese, con il governo che ha chiesto alle aziende statali di sospendere le importazioni di prodotti agricoli USA.
Nel frattempo, i timori di un peggioramento della guerra commerciale stanno mantenendo in rosso le borse europee, mentre i future S&P fanno prasagire un’apertura ‘difficile’ a Wall Street.
Gli indici europei non fermano i cali, con il Ftse 100 e il Cac 40 ancora a -2%, mentre cedono ancora oltre l’1% il Dax, il Ftse Mib e l’Ibex 35.
A New York, la società più a rischio con la guerra commerciale, Micron, cede oltre il 4%. In calo del 3% Snap (NYSE:SNAP), Apple (NASDAQ:AAPL), Netflix (NASDAQ:NFLX) e Intel (NASDAQ:INTC), mentre cedono il 2% Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon.com (NASDAQ:AMZN), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Facebook (NASDAQ:FB) e Tesla (NASDAQ:TSLA).