Investing.com - Mercati europei a picco, sulla scia delle borse asiatiche che hanno chiuso con perdite pesanti. A causare le vendite è stato l’annuncio dello scorso weekend arrivato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di nuovi dazi doganali per un valore di 300 miliardi di dollari di prodotti fabbricati in Cina.
Inoltre, Trump ha affermato che i dazi potrebbero essere incrementati fino al 25%, aumento che “potrà essere introdotto in varie fasi, iniziando dal 10% e andando ben oltre il 25%, anche se non è una misura che adotteremo necessariamente", ha spiegato Trump.
“La tempistica dei nuovi dazi doganali potrebbe essere un aspetto degno di nota”, spiega George Efstathopoulos, Co-gestore, FF Global Multi Asset Income Fund, “poiché sono stati annunciati un giorno dopo il primo taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve USA (Fed) degli ultimi 11 anni. Da un lato, sembra che l'orientamento più accomodante della Fed abbia offerto al presidente Trump un certo margine di manovra per intensificare le azioni contro la Cina, nonostante l'indebolimento dell'economia statunitense”.
Inoltre, “il taglio dei tassi da parte della Fed offre alla People's Bank of China (PBOC) maggiore flessibilità per incrementare le immissioni di liquidità e il flusso di credito a sostegno dell'economia locale. Gli ultimi dati relativi al finanziamento sociale totale (TSF) hanno già offerto una sorpresa al rialzo, con un potenziale taglio del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) all'orizzonte", agguinge Efstathopoulos.
Le vendite, infatti, si sono diffuse anche in Asia, dove Tokyo ha chiuso con un calo dell’1,74%, ai minimi da due mesi, mentre ancora peggiori sono state le perdite a Hong Kong (-2,8%) e Seul (-2,5%).
In Europa, il Ftse 100 e il Cac 40 perdono oltre il 2%, seguiti dal Dax e dall’Ibex 35, con cadute superiori all’1%.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,56%, trascinato dagli industriali (FTSE Italia All Share Industrials a -2,20%). Rosso quasi totale tra le blue chips, con vendite del 4% su STMicroelectronics (MI:STM), Moncler (MI:MONC) e CNH Industrial (MI:CNHI), mentre scendono del 3% Leonardo SpA (MI:LDOF), Prysmian (MI:PRY), Saipem (MI:SPMI) e Azimut (MI:AZMT).
Flessione del 2% per Pirelli (MI:PIRC), Diasorin (MI:DIAS), Juventus (MI:JUVE), Unipol (MI:UNPI), Exor (MI:EXOR), Amplifon (MI:AMPF) e Telecom (MI:TLIT), mentre il calo dell’1% comprende Buzzi (MI:BZU), Ferragamo (MI:SFER), Ferrari (MI:RACE), Ubi Banca (MI:UBI), Atlantia (MI:ATL) Eni (MI:ENI), Generali (MI:GASI), Tenaris (MI:TENR), Poste Italiane (MI:PST), Campari (MI:CPRI), Recordati (MI:RECI), Mediobanca (MI:MDBI), Nexi (MI:NEXII) e Unicredit (MI:CRDI).