Offerta Cyber Monday: Fino al 60% di sconto InvestingProAPPROFITTA DELLO SCONTO

Oro al massimo di 3 mesi tra il dollaro debole e le attese sui tassi

Pubblicato 14.10.2015, 09:04
© Reuters.  Il dollaro debole ed il possibile rinvio dell’aumento dei tassi della Fed fanno schizzare l’oro al massimo di 3 mesi
DX
-
GC
-
HG
-

Investing.com - I futures dell’oro segnano un’impennata per la quarta seduta consecutiva questo mercoledì e toccano il massimo di tre mesi dal momento che il dollaro debole e le aspettative che la Federal Reserve possa aspettare il 2016 per alzare i tassi di interesse continuano a sostenere l’appeal del metallo prezioso.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre tocca il massimo intraday di 1.174,50 dollari l’oncia troy, il massimo dal 30 giugno, prima di attestarsi a 1.173,00 dollari negli scambi europei del mattino, su di 7,60 dollari, o dello 0,65%. Ieri, l’oro è salito di 90 centesimi, o dello 0,08%.

Nelle ultime sedute il prezzo del metallo prezioso è stato supportato dalla riduzione delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse entro la fine dell’anno da parte della Federal Reserve.

Un eventuale rinvio dell’aumento dei tassi di interesse sarebbe rialzista per l’oro, dal momento che diminuirebbero i costi di gestione del metallo, che non offre agli investitori un ritorno assicurato.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è pressoché invariato vicino al minimo di tre settimane e mezzo.

Gli investitori attendono i report economici USA sulle vendite al dettaglio e sull’indice dei prezzi alla produzione nel corso della giornata per avere maggiori informazioni sull’andamento futuro dei tassi di interesse.

Negli ultimi mesi, la tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed è stata un costante oggetto di discussione sui mercati.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre sale di 0,1 centesimi, o dello 0,03%, a 2,389 dollari la libbra negli scambi della mattinata londinese.

I dati governativi rilasciati stamane hanno rivelato che i prezzi alla produzione in Cina sono scesi del 5,9% a settembre; si tratta del quarantatreesimo calo mensile consecutivo e della lettura peggiore dall’ottobre del 2009.

I prezzi al consumo sono saliti dell’1,6% il mese scorso, al di sotto dell’1,8% previsto ed in calo dal 2,0% di agosto.

I dati deludenti hanno alimentato le speculazioni che i legislatori di Pechino dovranno introdurre ulteriori stimoli per incoraggiare la crescita.

I dati commerciali pubblicati ieri hanno indicato che le importazioni cinesi sono crollate più del previsto a settembre, segnando un calo per l’undicesimo mese consecutivo. Un calo della domanda nazionale indica che la ripresa economica resta debole e che potrebbe necessitare di ulteriori stimoli da parte del governo.

Col 40% della richiesta globale di rame lo scorso anno, la nazione asiatica è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.