Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro è in modalità 'wait and see' negli scambi europei di martedì, con gli operatori cauti in vista della lettura sull'inflazione degli Stati Uniti , dal quale potrebbero esserci risvolti importanti per la politica monetaria della Federal Reserve.
L'indice del dollaro, che replica l'andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei valute, è stato scambiato piatto a 92,26 con range e volumi limitati.
Tra le coppie, il Gopher USD/JPY è salito a 110,38, l'EUR/USD è in calo 1,1848, il Cable GBP/USD è sceso a 1,3860, mentre l'USD/AUD è salito dello 0,2% a 0,7487.
Il cambio di tono della Federal Reserve nel meeting di giugno, con aspettative del primo aumento dei tassi di interesse ora al 2023, ha aiutato il greenback nelle ultime settimane, spinto anche da prospettive più ottimiste su ripresa ed inflazione al consumo. Tuttavia, con la variante Delta in continuo aumento, le aspettative sulla ripresa di sono state affievolite negli ultimi giorni, spingendo gli investitori verso altre asset class.
"L'IPC di oggi ci dirà se abbiamo effettivamente visto il picco dell'inflazione a maggio. Secondo i nostri economisti sì, e prevediamo un rallentamento dell'IPC principale dal 5,0% al 4,8% a giugno, potenzialmente mettendo un limite alle aspettative sui rialzi dei tassi Fed" hanno affermato gli analisti di ING in una nota.
Il presidente della Fed Jerome Powell terrà l'audizione semestrale al Congresso Usa mercoledì e giovedì, nel quale dovrebbe confermare una posizione accomodante. Il governatore potrebbe confermare che l'aumento dei prezzi si è rivelato temporaneo, allontanando le aspettative di una normalizzazione della politica monetaria.
"Sul dollaro, il cui rally ha perso vigore alla fine della scorsa settimana, potremmo assistere ad un calo delle posizioni lunghe, anche perchè il mercato ora meno ansioso di rivedere le sue operazioni reflazionistiche", ha aggiunto ING.
Altrove, l'USD/CNY è sceso dello 0,2% a 6,4652 in seguito alla pubblicazione di dati sulle esportazioni cinesi di giugno. Le esportazioni di Pechino sono aumentate del 32,2% su base annua, un aumento rispetto al 27,9% di maggio e indicativo di una solida domanda globale.