Investing.com - Il dollaro scebde contro le altre principali valute questo mercoledì, nonostante la pubblicazione dei dati positivi sulle spese procapite USA, dal momento che l’ottimismo dopo la decisione britannica di lasciare l’Unione Europea continua ad incoraggiare il sentimento.
Nel report del Dipartimento per il Commercio si legge che le spese pro-capite sono aumentate dello 0,4% il mese scorso, in linea con le previsioni, mentre il dato di aprile è stato rivisto al rialzo all’1,1% dall’1,0% inizialmente stimato, il massimo di sette anni.
I redditi sono aumentati dello 0,2%, meno dello 0,3% e dopo l’aumento dello 0,5% del mese precedente. Il dato di aprile è stato rivisto da una stima iniziale dello 0,4%.
Il cambio GBP/USD sale dello 0,69% a 1,3436, staccandosi dal minimo di 31 anni di 1,3122 segnato lunedì, un livello che non si registrava dal 1985. Il selloff di due giorni della sterlina registrato venerdì e lunedì è stato il peggiore della storia recente.
La sterlina è andata sotto forte pressione alla vendite nei timori che la Brexit possa pesare sugli investimenti nell’economia britannica, che possa minacciare il ruolo di Londra come capitale finanziaria globale e portare ad un periodo di rallentamento della crescita economica globale.
I leader dell’UE continueranno a discutere delle implicazioni della Brexit durante il summit a Bruxelles nel corso della giornata.
Ieri, i leader dell’UE hanno affermato che non ci saranno accordi speciali con gli ex membri del blocco commerciale.
I dati ufficiali rilasciati questa mattina hanno mostrato che il netto dei prestiti ai privati nel Regno Unito è salito di 4,3 miliardi di sterline a maggio, dopo l’aumento di 1,6 miliardi di sterline del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento di 2,9 miliardi di sterline il mese scorso.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,17% a 1,1083, staccandosi dal minimo di tre mesi di 1,0908 segnato venerdì, mentre la coppia EUR/GBP scende dello 0,54% a 0,8248, ancora vicino al massimo di due anni di lunedì di 0,8378.
Intanto, il cambio USD/JPY è stabile a 102,74, dopo aver toccato il minimo di 99,15 venerdì, il minimo dal novembre del 2013, mentre la coppia USD/CHF scende dello 0,13% a 0,9807.
I traders cercano di capire se il Giappone interverrà o meno per indebolire lo yen in caso di un nuovo rafforzamento della valuta.
Il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe stamane ha promesso di utilizzare tutti gli strumenti di politica monetaria disponibili per proteggere l’economia dagli effetti della Brexit.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,65% a 0,7433 ed il cambio NZD/USD in salita dello 0,98% a 0,7117.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,26% a 1,2991.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,29% a 95,91, il minimo dal 24 giugno.