Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo martedì, mentre l’attenzione degli investitori si sposta verso i vertici di diverse banche centrali che potrebbero decidere per nuove manovre di stimolo.
Il cambio GBP/USD è salito dell’1,31% a 1,3162, staccandosi dal minimo di 31 anni post-Brexit di 1,2794 toccato lo scorso mercoledì.
La sterlina si è rafforzata grazie alla possibilità che Theresa May succeda a David Cameron prima del previsto, facendo scendere l’incertezza politica nel Regno Unito che ha duramente colpito la sterlina dopo la Brexit.
Ma la sterlina resta sotto pressione, mentre gli investitori attendono il vertice della Banca d’Inghilterra nella giornata di domani.
La BoE potrebbe decidere di allentare la politica monetaria tagliando i tassi ed implementando nuove misure di quantitative easing per attutire l’impatto della Brexit.
Il cambio USD/JPY sale dell’1,07% a 103,89, il massimo dal 24 giugno, mentre il cambio USD/CHF è stabile a 0,9828.
Lo yen si è indebolito dopo che la coalizione al governo di Abe ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari di domenica.
La vittoria del partito di maggioranza fa pensare che sarà più semplice approvare un pacchetto più grande di manovre fiscali a sostegno dell’economia.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,37% a 1,1098.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dell’1,30% a 0,7532 ed il cambio NZD/USD è in salita dell’1,19% a 0,7305.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,71% a 1,3024, il massimo dal 28 giugno.
Le valute legate alle materie prime sono sostenute dall’aumento dei prezzi del petrolio dovuto dal report dell’OPEC nel quale si legge che la domanda per il 2017 salirà e l’eccesso di scorte diminuirà.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,33% a 96,26.