Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo martedì, mentre gli investitori valutano ancora i dati sull’occupazione USA migliori del previsto rilasciati la scorsa settimana nell’attesa dei vertici di diverse banche centrali che potrebbero decidere per nuove manovre di stimolo.
Il cambio GBP/USD è salito dell’1,29% a sceso dell’1,3163, staccandosi dal minimo di 31 anni post-Brexit di 1,2794 toccato lo scorso mercoledì.
La sterlina si è rafforzata grazie alla possibilità che Theresa May succeda a David Cameron prima del previsto, facendo scendere l’incertezza politica nel Regno Unito che ha duramente colpito la sterlina dopo la Brexit.
Ma la sterlina resta sotto pressione, mentre gli investitori attendono il vertice della Banca d’Inghilterra nella giornata di domani.
La BoE potrebbe decidere di allentare la politica monetaria tagliando i tassi ed implementando nuove misure di quantitative easing per attutire l’impatto della Brexit.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,74% a 103,55, mentre il cambio USD/CHF è in calo dello 0,19% a 0,9809.
Lo yen si è indebolito dopo che il Primo Ministro Shinzo Abe ha ordinato una nuova tornata di stimoli fiscali.
La manovra è giunta dopo che la coalizione al governo di Abe ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari di domenica.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,46% a 1,1109.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dell’1,21% a 0,7562 ed il cambio NZD/USD su dell’1,09% a 0,7297.
Intanto, il cambio USD/CAD scende dello 0,56% a 1,3044, il massimo dal 28 giugno.
Le valute legate alle materie prime sono sostenute dall’aumento dei prezzi del greggio dopo le interruzioni delle forniture dall’Iraq.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,43% a 96,16.