Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo mercoledì mentre gli investitori sono in attesa dei vertici di diverse banche centrali che potrebbero decidere per nuove manovre di stimolo.
Il cambio GBP/USD è salito dello 0,20% a 1,3272, staccandosi dal massimo di due settimane di 1,3336.
Scende l’incertezza politica nel Regno Unito grazie all’imminente passaggio di consegne tra Theresa May ed il Primo Ministro dimissionario.
Ma la sterlina resta sotto pressione, mentre gli investitori attendono il vertice della Banca d’Inghilterra nel corso della giornata.
La BoE potrebbe decidere di allentare la politica monetaria tagliando i tassi ed implementando nuove misure di quantitative easing per attutire l’impatto della Brexit.
Il Governatore della BoE Mark Carney ha dichiarato martedì che qualsiasi conseguenza negativa sull’economia britannica dopo la Brexit potrebbe spingere la banca ad agire; le dichiarazioni hanno fatto salire le aspettative verso nuove misure di stimolo.
Il cambio USD/JPY è in calo dello 0,12% a 104,56, mentre il cambio USD/CHF è in calo dello 0,29% a 0,9862.
Lo yen ha recuperato le recenti perdite dopo che la coalizione al governo di Abe ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari di domenica.
La vittoria del partito di maggioranza fa pensare che sarà più semplice approvare un pacchetto più grande di manovre fiscali a sostegno dell’economia.
Il cambio EUR/USD è stabile a 1,1063.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono stabili, con la coppia AUD/USD in salita a 0,7619, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,22% a 0,7284.
Stamane i dati hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono scese del 4,8% a giugno, rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono scese dell8,4% su base annua.
La Cina è il principale partner per le esportazioni dell’Australia, mentre la Nuova Zelanda è al secondo posto.
Intanto, il cambio USD/CAD è stabile a 1,3049, staccandosi dal massimo di 5 settimane di 1,3140.
Le valute legate alle materie prime sono andate sotto pressione anche per via del calo del greggio, dopo che l’American Petroleum Institute ha inaspettatamente mostrato un aumento delle scorte di 2,2 milioni di barili nella settimana scorsa.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,09% a 96,46.