Di Mauro Speranza
Investing.com - Non si ferma il calo del dollaro con il coronavirus che prosegue a spingere il sell off sui mercati mondiali, non risparmiando nessuno dei beni tradizionalmente considerati rifugio.
La coppia EUR/USD supera la quota piscologica di 1,10 e l’euro sta guadagnando intorno al 2% solo nel corso di questa settimana.
La debolezza del dollaro, inoltre, porta il biglietto verde a cedere anche nei confronti dello yen, ai massimi da un mese, e verso le valute australiana e neozelandese.
Non sono bastate a tranquillizzare i mercati, dunque, nemmeno le parole di Donald Trump, il quale aveva previsto un recupero di Wall Street. Inoltre, negli Stati Uniti il rendimento dei titoli di stato a dieci anni e crollato sotto l’1,3%.
"In pochi giorni, i principali indici mondiali sono passati dai massimi storici o pluriennali per entrare in una fase correttiva (calo del 10% dall'ultimo massimo)”, spiegano gli esperti di Link Securities. “Nel caso specifico dell'S&P 500, che ha già perso il 12% rispetto al suo recente massimo storico, la brusca caduta da quel livello per entrare in una zona di correzione si è verificata nel più breve tempo della sua storia", aggiungono questi analisti.
Molti operatori speravano in un intervento delle banche centrali, ma se la Banca centrale europea ha affermato che non ci saranno cambiamenti nella sua politica monetaria, la Federal Reserve potrebbe abbassare i tassi di interesse nella prossima riunione che si terrà il 17 e il 18 marzo.
"In questo senso, va notato che il rendimento dell'obbligazione USA a 10 anni è già ben al di sotto del tasso di riferimento della Fed, che di solito costringe la Fed a ridurlo", affermano da Link Securities.
Previsioni per il futuro
"Motivi per una stabilizzazione del mercato non se ne vedono”, sototlinea Sean Callow, analista per il mercato dei cambi a Westpac. “Ogni mezzo'ora leggiamo di un'azienda che interrompe le attività o di un caso di contagio in un nuovo paese ancora non toccato... è una spirale che si autoalimenta", conclude Callow.
“È difficile prevedere il rally del cambio EUR/USD, vista la veloce diffusione del virus in Europa”, spiega Kathy Lien, direttrice di FX Strategy per Bk Asset Management, in quanto “le economie di Germania e Italia avevano dei problemi già prima del coronavirus, e con questa epidemia che ha colpito il cuore delle regioni industriali italiane, il 2020 potrebbe essere un anno triste per l’Europa.
Proprio l’Italia resta a rischio recessione, in quanto “nel 2019 l’Italia è stata una delle economie europee più deboli, mentre la Germania ha evitato appena la recessione. Per tutti questi motivi, prevediamo che il rally dell’EUR/USD si bloccherà velocemente”, prevede Lien.