Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita questo martedì ma resta vicino al minimo di cinque anni e mezzo della seduta precedente, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta ai dati rivisti sulla crescita economica USA del terzo trimestre, previsti nel corso della giornata, per avere maggiori informazioni sulla forza dell’economia.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre sale di 5,70 dollari, o dello 0,53%, a 1.072,50 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea. Ieri il prezzo è crollato a 1.065,00 dollari, non lontano dal minimo di 1.062,00 dollari della scorsa settimana, un livello che non si registrava da quasi sei anni.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati preliminari sulla crescita economica del terzo trimestre alle 8:30 ET di oggi. I dati dovrebbero mostrare una crescita economica del 2,0% nel trimestre terminato il 30 settembre, rispetto alla stima dell’1,5% del mese scorso.
Molti funzionari della Federal Reserve ritengono molto probabile un aumento dei tassi di interesse in occasione del vertice in agenda il 15 e 16 dicembre, a meno che i prossimi dati economici USA non risultino deludenti.
I futures dell’oro sono crollati di circa il 6% finora questo mese tra le crescenti aspettative che la Fed possa alzare i tassi per la prima volta in quasi un decennio in occasione del vertice in agenda a metà dicembre.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sull’oro, poiché il metallo prezioso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.
Il dollaro oscilla vicino al massimo di otto mesi contro il paniere di altre sei principali valute, pesando ulteriormente sui prezzi dei metalli. Le materie prime valutate in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si rafforza.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a dicembre salgono di 8,3 centesimi, o dello 0,59%, a 14,11 dollari l’oncia troy. Ieri il prezzo ha toccato i 13,85 dollari, il minimo dall’agosto del 2009.
Intanto, il prezzo del rame è scambiato vicino al minimo di sei anni della seduta precedente questo martedì, per via delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, del rafforzamento del dollaro e dell’indebolimento della crescita economica globale, soprattutto in Cina.
Il prezzo del metallo rosso è crollato di oltre il 12% finora questo mese a causa dei timori per un indebolimento economico globale scatenato dalla Cina e del rafforzamento del biglietto verde che pesa sulle materie prime.