NEW YORK (Reuters) - L'euro scambia in area 1,20 dopo aver sperimentato notevole volatilità a seguito della conclusione del meeting Bce e la successiva conferenza stampa del presidente Mario Draghi.
** Al di là della scontata conferma dei tassi di interesse, la Bce ha ribadito la propria linea ultra espansiva, dicendosi pronta ad estendere, nella durata o nell'importo, il programma di Qe in caso di necessità.
** Draghi d'altra parte ha confermato che all'interno della banca centrale è aperto il dibattito sul futuro del Qe, anche se nel contempo la Bce ha tagliato le stime di inflazione per il 2018 e 2019.
** Draghi inoltre ha citato proprio l'euro forte come uno dei fattori che potenzialmente potrebbero frenare il percorso di rafforzamento dell'inflazione. Ma, nel complesso, non ha preso posizioni particolarmente nette o preoccupate sul recente apprezzamento del cambio.
** Dopo una prima parte della seduta stabilmente sotto la soglia di 1,20, con l'inizio della conferenza stampa l'euro/dollaro ha rapidamente oscillato tra quota 1,1932 e 1,2059, riavvicinandosi al massimo da due anni e mezzo toccato la settimana scorsa a 1,2069.
** Secondo gli analisti Draghi non sembra aver dunque mutato il quadro delle aspettative: nonostante le cautele verbali e nonostante abbia ribadito la disponibilità a incrementare lo stimolo monetario, appare comunque altamente probabile che a ottobre verranno forniti i primi dettagli concreti sul percorso di progressiva riduzione del Qe.
** Parallelamente il clima di cautela generale legato alla crisi sul nucleare della Corea del Nord continua a pesare sul dollaro e premiare le valute considerate più solide.
** Da inizio anno l'euro ha guadagnato oltre il 13% sul biglietto verde.
** L'euro si conferma oggi in apprezzamento anche sullo yen, anche se tuttavia ben sotto il picco intraday di 131,07 toccato durante la conferenza stampa di Draghi.