Investing.com - Il dollaro australiano e quello neozelandese scendono questo martedì, interrompendo l’impennata ai massimi plurisettimanali dopo i dati commerciali cinesi deboli che hanno scatenato i timori per la crescita globale, facendo diminuire la propensione al rischio.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,54% a 0,7322, staccandosi dal massimo di dieci settimane segnato ieri di 0,7381.
Il cambio NZD/USD è in calo dello 0,45% a 0,6687, dal massimo di due mesi di 0,6739 segnato ieri.
Il calo delle valute legate alla crescita ha seguito i dati ufficiali che hanno mostrato che le importazioni cinesi sono crollate del 20,4% a settembre su base annua, l’undicesimo calo mensile consecutivo.
Le esportazioni sono scese del 3,7%, meno del previsto, rispetto allo scorso anno, portando ad un surplus commerciale di 60,34 miliardi di dollari.
La riduzione delle importazioni e delle esportazioni hanno contribuito ad alimentare la preoccupazione per un indebolimento della domanda da parte della seconda economia mondiale. La Cina è il principale mercato per le esportazioni di Australia e Nuova Zelanda.
L’aussie ed il “kiwi” sono stati incoraggiati nelle ultime sedute dalla riduzione delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse entro la fine dell’anno da parte della Federal Reserve.
Anche lo yen sale contro queste valute, con la coppia AUD/JPY giù dello 0,77% a 87,67 ed il cambio NZD/JPY in calo dello 0,62% a 80,13.
In Australia, un report di questa mattina ha rivelato che la fiducia delle imprese è migliorata a settembre dalla lettura peggiore degli ultimi due anni per via della diminuzione della volatilità sui mercati globali.
La National Australia Bank ha reso noto che l’indice della fiducia delle imprese è schizzato a 5 dalla lettura di 1 di agosto, cioè dal minimo dalla metà del 2013.
Sempre questa mattina, il Vice Governatore della Reserve Bank of Australia Philip Lowe ha espresso soddisfazione per l’indebolimento dell’aussie, ribadendo che il calo del dollaro australiano sta aiutando l’economia a riequilibrarsi dopo gli investimenti minerari.
“Il deprezzamento degli ultimi anni sta giocando un ruolo fondamentale nell’aiutare l’economia a ridimensionare l’impennata degli investimenti nel settore minerario", ha spiegato.
I commenti sono stati resi durante una conferenza a Sydney.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è pressoché invariato vicino al minimo di tre settimane di 94,82.