Investing.com - L’euro è sceso al minimo di 20 mesi contro il dollaro questo lunedì prima di segnare una ripresa, dopo che gli italiani hanno respinto le riforme costituzionali proposte dal governo, spingendo il Primo Ministro Matteo Renzi a dimettersi.
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,0645, dopo aver toccato il minimo di 1,0507, il minimo dal marzo del 2015.
La coppia EUR/JPY è scambiata a 121,41 dopo aver segnato il minimo di 120,16, mentre il cambio EUR/GBP si stabilizza a 0,8367 dal minimo di 0,8305 registrato in precedenza, il minimo da luglio.
L’euro è andato sotto pressione nel clima di incertezza politica che regna in Italia da quando Renzi ha annunciato le sue dimissioni dal momento che gli elettori hanno respinto il suo tentativo di modificare la costituzione.
I timori per lo stato di salute del settore bancario italiano sono aumentati poiché si teme che potrebbe venire meno il programma di Renzi per il salvataggio delle banche.
Sulle banche italiane pesano le sofferenze e potrebbero richiedere un vero e proprio salvataggio da parte della Banca Centrale Europea.
La Monte dei Paschi di Siena, la terza principale banca italiana, si trova nel mezzo di una complessa operazione per ridurre 28 miliardi di euro di sofferenze e raccogliere 5 miliardi di euro nell’ambito di un piano di salvataggio.
La scorsa settimana la BCE ha dichiarato di essere disposta ad incrementare temporaneamente gli acquisti dei bond governativi italiani se il risultato del referendum dovesse far aumentare i costi di prestito.
Il dollaro sale contro il paniere delle altre principali valute, con le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve questo mese che continuano a spingere la domanda del biglietto verde.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,19% a 100,93.
I dati di venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha aggiunto 178.000 nuovi posti di lavoro a novembre rispetto al mese precedente, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di nove anni del 4,6%.
Il report ha rivelato inoltre che la media dei compensi orari è scesa dello 0,1% da ottobre ed anche il tasso annuo di crescita dei compensi è rallentato.
Il report ha alimentato le speranze di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed in occasione del vertice della prossima settimana, ma i dati deludenti sui compensi pesano sulle aspettative di ulteriori aumenti dei tassi nel 2017.
Gli investitori prevedono una probabilità del 100% di un aumento dei tassi questo mese, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Il dollaro guadagna terreno contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,48% a 114,07, meno del massimo di nove mesi e mezzo di 114,38 toccato la scorsa settimana.
La sterlina è pressoché invariata contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,2724 in attesa dei dati sull’attività del settore dei servizi britannico previsti nel corso della giornata.
Anche il dollaro neozelandese è debole, con la coppia NZD/USD giù dello 0,57% a 0,7099 in seguito all’inaspettata notizia delle dimissioni del Primo Ministro John Key dopo otto anni al governo.