Investing.com - L'euro è in calo oggi contro il dollaro, tra le speculazioni su un possibile declassamento del debito sovrano della zona euro da parte di Standard & Poor dopo che l'Unione Europea ha concordato una più stretta integrazione fiscale venerdì, senza tuttavia assicurare una modifica dei trattati.
EUR/USD ha toccato 1,3309 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo giornaliero, la coppia successivamente si è attestata a 1,3313, in calo dello 0,53%.
Sostegno a 1,3258, minimo del 30 novembre e resistenza a 1,3381, massimo della seduta.
Con l'eccezione del Regno Unito, i leader dell'UE hanno convenuto di applicare norme più severe di bilancio nell'area dell'euro e di fornire 200 miliardi di euro in prestiti al Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi con problemi di debito.
Ma l'incertezza sulla capacità della BCE di svolgere un ruolo più importante nella stabilizzazione del mercato obbligazionario della regione ha mantenuto gli investitori tesi.
La scorsa settimana S&P ha collocato i rating di 15 membri della zona euro, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna sotto osservazione negativa e ha dichiarato che avrebbe annunciato le modifiche rating "il più presto possibile" dopo il summit di vVenerdì.
L'euro è sceso anche nei confronti della sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,11% a 0,8530.
Lunedì, l’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che la crisi del debito era ancora ad un punto "critico" e "volatile", aggiungendo che la regione ha affrontato crescenti rischi per la coesione.
EUR/USD ha toccato 1,3309 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo giornaliero, la coppia successivamente si è attestata a 1,3313, in calo dello 0,53%.
Sostegno a 1,3258, minimo del 30 novembre e resistenza a 1,3381, massimo della seduta.
Con l'eccezione del Regno Unito, i leader dell'UE hanno convenuto di applicare norme più severe di bilancio nell'area dell'euro e di fornire 200 miliardi di euro in prestiti al Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi con problemi di debito.
Ma l'incertezza sulla capacità della BCE di svolgere un ruolo più importante nella stabilizzazione del mercato obbligazionario della regione ha mantenuto gli investitori tesi.
La scorsa settimana S&P ha collocato i rating di 15 membri della zona euro, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna sotto osservazione negativa e ha dichiarato che avrebbe annunciato le modifiche rating "il più presto possibile" dopo il summit di vVenerdì.
L'euro è sceso anche nei confronti della sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,11% a 0,8530.
Lunedì, l’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che la crisi del debito era ancora ad un punto "critico" e "volatile", aggiungendo che la regione ha affrontato crescenti rischi per la coesione.