Investing.com – Il dollaro ha concluso la settimana in salita venerdì contro lo yen, ma il cambio è rimasto in range stretto dopo che la Banca del Giappone ha deciso di non implementare misure di allentamento dopo il vertice di politica monetaria.
Il cambio USD/JPY ha toccato 78,78 giovedì, il massimo dal 19 luglio; successivamente il cambio si è attestato a 78,24, alla chiusura degli scambi, su dello 0,44% sulla settimana.
Supporto a 77,90, minimo del 1° agosto e resistenza a 78,78, massimo dello scorso giovedì.
La BoJ ha lasciato invariato il piano di acquisto di 70 mila miliardi di yen, ed ha tenuto invariati i tassi tra lo zero e lo 0,1%, un una decisione ampiamente prevista.
La Banca Centrale del Giappone ha dichiarato che l’economia sta “salendo moderatamente” ma ha avvertito che la crisi nella zona euro è un rischio chiave per la ripresa.
Il biglietto verde è salito al massimo di tre settimane contro lo yen durante la sessione statunitense, dopo i dati sull’occupazione e sul commercio USA che hanno allentato i timori sulla previsione economica USA.
Il Dipartimento del Lavoro USA ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana scorsa è salito a 361.000, contro i 367.000 rivisti della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a 370.000.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale degli USA è sceso a 42,9 miliardi a giugno, il minimo in 2 anni e mezzo, da un rivisto 48 miliardi dello scorso mese.
Ma il biglietto verde è sceso contro lo yen questo venerdì, per via dei dati più deboli del previsto provenienti dalla Cina, che hanno alimentato la richiesta di yen come valuta rifugio.
Le esportazioni cinesi sono saliti solo dell’1% annuo a luglio, contro l’aumento dell’11,3% di giugno, mentre le importazioni sono salite del 4,7% annuo contro il 6,3% a giugno.
Intanto l’ottimismo verso un intervento BCE per abbassare il rendimento dei titoli italiani e spagnoli è andato scemando, mentre gli investitori attendono maggiori dettagli sulla proposta del programma della banca.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sui verbali della BoJ nonché sui dati relativi alla crescita trimestrale nipponica.
Gli investitori osserveranno inoltre i dati USA sulle vendite al dettaglio, sull’inflazione e sull’edilizia, nel tentativo di valutare al forza della ripresa economica USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
lunedì 13 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sul PIL del secondo trimestre, il principale indicatore macroeconomico che rivela lo stato di salute dell’economia.
Martedì 14 agosto
La BoJ produrrà i verbali dell’ultimo meeting di politica economica, che sarà molto atteso alla ricerca di indizi verso un eventuale intervento di allentamento da parte della banca centrale. Il Giappone rilascerà inoltre i dati sul settore terziario, un indicatore chiave della salute economica.
Nel corso della giornata gli USA pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio, il primo indicatore della spesa dei consumatori, nonché i dati sull’inflazione e sulle scorte aziendali.
Mercoledì 15 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sull’IPC, insieme ai dati sull’attività manifatturiera di New York, e i dati sul netto delle transazioni di obbligazioni a lungo termine. La Federal Reserve rilascerà inoltre i dati sul tasso di utilizzo della capacità produttiva; il paese produrrà infine i dati sulle scorte di petrolio greggio.
Giovedì 16 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, un indicatore chiave della costruzione futura, nonché i dati ufficiali sulle richieste di sussidio di disoccupazione. Il paese pubblicherà inoltre i dati sulle nuove costruzioni e sull’attività manifatturiera nell’area di Philadephia.
Venerdì 17 agosto
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con un report preliminare dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.
Il cambio USD/JPY ha toccato 78,78 giovedì, il massimo dal 19 luglio; successivamente il cambio si è attestato a 78,24, alla chiusura degli scambi, su dello 0,44% sulla settimana.
Supporto a 77,90, minimo del 1° agosto e resistenza a 78,78, massimo dello scorso giovedì.
La BoJ ha lasciato invariato il piano di acquisto di 70 mila miliardi di yen, ed ha tenuto invariati i tassi tra lo zero e lo 0,1%, un una decisione ampiamente prevista.
La Banca Centrale del Giappone ha dichiarato che l’economia sta “salendo moderatamente” ma ha avvertito che la crisi nella zona euro è un rischio chiave per la ripresa.
Il biglietto verde è salito al massimo di tre settimane contro lo yen durante la sessione statunitense, dopo i dati sull’occupazione e sul commercio USA che hanno allentato i timori sulla previsione economica USA.
Il Dipartimento del Lavoro USA ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana scorsa è salito a 361.000, contro i 367.000 rivisti della settimana precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a 370.000.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale degli USA è sceso a 42,9 miliardi a giugno, il minimo in 2 anni e mezzo, da un rivisto 48 miliardi dello scorso mese.
Ma il biglietto verde è sceso contro lo yen questo venerdì, per via dei dati più deboli del previsto provenienti dalla Cina, che hanno alimentato la richiesta di yen come valuta rifugio.
Le esportazioni cinesi sono saliti solo dell’1% annuo a luglio, contro l’aumento dell’11,3% di giugno, mentre le importazioni sono salite del 4,7% annuo contro il 6,3% a giugno.
Intanto l’ottimismo verso un intervento BCE per abbassare il rendimento dei titoli italiani e spagnoli è andato scemando, mentre gli investitori attendono maggiori dettagli sulla proposta del programma della banca.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sui verbali della BoJ nonché sui dati relativi alla crescita trimestrale nipponica.
Gli investitori osserveranno inoltre i dati USA sulle vendite al dettaglio, sull’inflazione e sull’edilizia, nel tentativo di valutare al forza della ripresa economica USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
lunedì 13 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sul PIL del secondo trimestre, il principale indicatore macroeconomico che rivela lo stato di salute dell’economia.
Martedì 14 agosto
La BoJ produrrà i verbali dell’ultimo meeting di politica economica, che sarà molto atteso alla ricerca di indizi verso un eventuale intervento di allentamento da parte della banca centrale. Il Giappone rilascerà inoltre i dati sul settore terziario, un indicatore chiave della salute economica.
Nel corso della giornata gli USA pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio, il primo indicatore della spesa dei consumatori, nonché i dati sull’inflazione e sulle scorte aziendali.
Mercoledì 15 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sull’IPC, insieme ai dati sull’attività manifatturiera di New York, e i dati sul netto delle transazioni di obbligazioni a lungo termine. La Federal Reserve rilascerà inoltre i dati sul tasso di utilizzo della capacità produttiva; il paese produrrà infine i dati sulle scorte di petrolio greggio.
Giovedì 16 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, un indicatore chiave della costruzione futura, nonché i dati ufficiali sulle richieste di sussidio di disoccupazione. Il paese pubblicherà inoltre i dati sulle nuove costruzioni e sull’attività manifatturiera nell’area di Philadephia.
Venerdì 17 agosto
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con un report preliminare dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.