Investing.com – Il dollaro ha concluso la settimana in salita venerdì contro lo yen, recuperando alcune delle recenti perdite ma è rimasto in calo nella speculazione che la Federal Reserve sia vicina all’implementare maggiori misure di stimolo.
Il cambio USD/JPY ha toccato 78,27 mercoledì, il minimo dal 14 agosto; successivamente il cambio si è attestato a 78,65, alla chiusura degli scambi di venerdì, giù dell’1,13%.
Supporto a 78,27, minimo di mercoledì e resistenza a 79,36, massimo dello stesso giorno.
Lo yen è andato sotto pressione venerdì, dopo che il governatore della Banca del Giappone Masaaki Shirakawa ha avvertito che un possibile rallentamento dell’economia cinese ed uno yen più forte potrebbero avere ripercussioni negative sulla ripresa del Giappone, indicando che la banca centrale resta pronta ad implementare un maggiore stimolo monetario.
Le dichiarazioni sono giunte un giorno dopo i dati che mostrato un calo delle esportazioni giapponesi al minimo degli ultimi sei mesi a luglio, con la crisi della zona euro ed un calo della crescita in Cina che pesano sulla domanda.
Il Giappone ha pubblicato un deficit commerciale di 0,33 mila miliardi di yen, contro il deficit del mese precedente pari a 0,30 mila miliardi di yen, contro un deficit previsto di 0,46 0,33 mila miliardi di yen.
Nella zona euro, la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è opposta, in seguito all’incontro con il premier greco Antonis Samaras alla richiesta della Grecia di una proroga dei tempi per le riforme economiche richieste.
La Merkel ha dichiarato che è compito della Grecia dimostrare di essere in grado di implementare le riforme di austerità richieste dai creditori internazionali, ma ha confermato che il paese resterà nella zona euro.
Il dollaro è sceso contro lo yen mercoledì, in seguito ai
verbali Fed che hanno mostrato che diversi membri del consiglio pensano che un ulteriore allentamento possa essere garantito “abbastanza presto” a meno che non ci sia la prova di un miglioramento “sostanziale e sostenibile” della ripresa economica.
Nella prossima settimana il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke parlerà al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Inoltre, gli USA rilasceranno i dati sulla crescita del secondo trimestre, mentre il Giappone rilascerà i dati ufficiali sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 28 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulla fiducia dei consumatori, un importante indicatore macroeconomico, insieme ai dati sull’inflazione dei prezzi delle case.
Mercoledì 29 agosto
Gli USA rilasceranno i dati preliminari sul PIL del secondo trimestre, il principale indicatore macroeconomico che rivela lo stato di salute dell’economia. Gli USA pubblicheranno inoltre i dati sulle vendite di case in corso nonché i dai sulle scorte di greggio ed il Beige Book della Federal Reserve.
Giovedì 30 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sulle vendite al dettaglio, il principale indicatore della spesa dei consumatori, che rappresenta la principale voce dell’attività economica.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle spese per consumi personali. Inoltre avrà inizio il simposio annuale sull’economia a Jackson Hole, Wyoming.
Venerdì 31 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sulle spese delle famiglie, seguiti da un report sull’IPC dell’area di Tokyo. Il paese pubblicherà inoltre i dati preliminari sulla produzione industriale.
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con l’indice PMI dell’area di Chicago, seguito da un report preliminare dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e i dati sugli ordinativi industriali.
Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, terrà un intervento durante il simposio annuale sull’economia a Jackson Hole, nel Wyoming; le sue dichiarazioni saranno oggetto di grande attenzione per la ricerca di indizi sul futuro andamento della politica monetaria.
Il cambio USD/JPY ha toccato 78,27 mercoledì, il minimo dal 14 agosto; successivamente il cambio si è attestato a 78,65, alla chiusura degli scambi di venerdì, giù dell’1,13%.
Supporto a 78,27, minimo di mercoledì e resistenza a 79,36, massimo dello stesso giorno.
Lo yen è andato sotto pressione venerdì, dopo che il governatore della Banca del Giappone Masaaki Shirakawa ha avvertito che un possibile rallentamento dell’economia cinese ed uno yen più forte potrebbero avere ripercussioni negative sulla ripresa del Giappone, indicando che la banca centrale resta pronta ad implementare un maggiore stimolo monetario.
Le dichiarazioni sono giunte un giorno dopo i dati che mostrato un calo delle esportazioni giapponesi al minimo degli ultimi sei mesi a luglio, con la crisi della zona euro ed un calo della crescita in Cina che pesano sulla domanda.
Il Giappone ha pubblicato un deficit commerciale di 0,33 mila miliardi di yen, contro il deficit del mese precedente pari a 0,30 mila miliardi di yen, contro un deficit previsto di 0,46 0,33 mila miliardi di yen.
Nella zona euro, la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è opposta, in seguito all’incontro con il premier greco Antonis Samaras alla richiesta della Grecia di una proroga dei tempi per le riforme economiche richieste.
La Merkel ha dichiarato che è compito della Grecia dimostrare di essere in grado di implementare le riforme di austerità richieste dai creditori internazionali, ma ha confermato che il paese resterà nella zona euro.
Il dollaro è sceso contro lo yen mercoledì, in seguito ai
verbali Fed che hanno mostrato che diversi membri del consiglio pensano che un ulteriore allentamento possa essere garantito “abbastanza presto” a meno che non ci sia la prova di un miglioramento “sostanziale e sostenibile” della ripresa economica.
Nella prossima settimana il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke parlerà al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Inoltre, gli USA rilasceranno i dati sulla crescita del secondo trimestre, mentre il Giappone rilascerà i dati ufficiali sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 28 agosto
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulla fiducia dei consumatori, un importante indicatore macroeconomico, insieme ai dati sull’inflazione dei prezzi delle case.
Mercoledì 29 agosto
Gli USA rilasceranno i dati preliminari sul PIL del secondo trimestre, il principale indicatore macroeconomico che rivela lo stato di salute dell’economia. Gli USA pubblicheranno inoltre i dati sulle vendite di case in corso nonché i dai sulle scorte di greggio ed il Beige Book della Federal Reserve.
Giovedì 30 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sulle vendite al dettaglio, il principale indicatore della spesa dei consumatori, che rappresenta la principale voce dell’attività economica.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle spese per consumi personali. Inoltre avrà inizio il simposio annuale sull’economia a Jackson Hole, Wyoming.
Venerdì 31 agosto
Il Giappone rilascerà i dati preliminari sulle spese delle famiglie, seguiti da un report sull’IPC dell’area di Tokyo. Il paese pubblicherà inoltre i dati preliminari sulla produzione industriale.
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con l’indice PMI dell’area di Chicago, seguito da un report preliminare dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e i dati sugli ordinativi industriali.
Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, terrà un intervento durante il simposio annuale sull’economia a Jackson Hole, nel Wyoming; le sue dichiarazioni saranno oggetto di grande attenzione per la ricerca di indizi sul futuro andamento della politica monetaria.