Di David Pinchodo
Investing.com - EUR/USD ancora sotto pressione lunedì mattina, dopo le forti perdite della scorsa settimana, poiché il mercato tiene conto del crescente rischio che la Fed torni ad aumentare i tassi.
Ricordiamo che i verbali dell'ultima riunione della Fed pubblicati mercoledì scorso hanno mostrato che alcuni membri del FOMC avrebbero preferito un aumento dei tassi dello 0,5%, mentre la banca centrale ha deciso poi di rallentare il rialzo dei tassi allo 0,25%.
L'inflazione PCE preoccupa
Ma soprattutto, l'indice dei prezzi Core PCE, che è legato alla spesa delle famiglie ed è considerato il barometro della Fed l'inflazione, ha registrato un aumento a sorpresa venerdì, che ha rafforzato ampiamente il dollaro e ha fatto scendere la coppia EUR/USD verso 1,0540.
In effetti, il Fed Rate Barometer di Investing.com mostra che il mercato tiene ora conto di una probabilità del 27% che la Fed aumenti i tassi di 50 punti base il 22 marzo, rispetto al 18% di una settimana fa, considerando che questa probabilità era quasi nulla all'inizio di febbraio subito dopo la riunione della Fed.
Agenda piena
Per questa settimana, il calendario economico continuerà ad essere ricco di eventi importanti per l'EUR/USD, a partire dagli ordini di beni durevoli degli Stati Uniti lunedì alle 14:30 CET. Domani, martedì, la fiducia dei consumatori del Conference Board sarà la statistica più importante, prima del PMI manifatturiero ISM di mercoledì.
Giovedì il mercato FX si concentrerà sui dati preliminari dell'inflazione di febbraio nell'Eurozona, prima del rapporto ISM sui servizi di venerdì.
Si noti che, a causa dell'accorciamento dei tempi di febbraio, il rapporto sull'occupazione NFP di gennaio negli Stati Uniti non sarà pubblicato il primo venerdì del mese (questo venerdì, 3 marzo), ma la settimana successiva, venerdì 10 marzo.
Livelli tecnici
Dal punto di vista grafico, il minimo di venerdì scorso a 1,0530 è il primo potenziale supporto per l'EUR/USD, prima del livello chiave di 1,05 e poi del minimo del 2023 segnato il 6 gennaio a 1,0483.
Al rialzo, l'euro dollaro affronta la resistenza iniziale a 1,06 e poi a 1,07, ma solo un ritorno confermato al di sopra di 1,08 inizierebbe ad alleviare la pressione ribassista sul grafico giornaliero.