Investing.com - Il dollaro resta debole contro le altre principali valute questo mercoledì, nonostante la pubblicazione dei dati USA positivi, mentre gli investitori restano cauti in attesa della dichiarazione di politica monetaria della Federal Reserve.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,18% a 106,30, staccandosi dal minimo di un mese e mezzo di 105,62 registrato nella seduta precedente.
Secondo il Dipartimento per il Commercio, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,4% il mese scorso, rispetto allo 0,1% previsto per restare al livello registrato ad aprile.
L’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,1% rispetto allo scorso anno, in linea con le attese.
L’indice dei prezzi alla produzione core, che esclude alimenti ed energetici, è salito dello 0,3% il mese scorso, più dello 0,1% previsto.
Intanto, la Federal Reserve di New York ha reso noto che l’indice manifatturiero Empire State è salito a 6,01 a giugno da -9,02 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a -4,00 questo mese.
La Fed concluderà i due giorni di vertice di politica monetaria oggi pomeriggio e gli investitori attendono di avere indicazioni sull’eventualità che la banca centrale possa alzare i tassi di interesse due volte quest’anno.
Le aspettative di un aumento dei tassi in estate da parte della banca centrale USA si sono ridotte dopo il report deludente sull’occupazione di maggio, da cui è emerso che la creazione di nuovi posti di lavoro è stata la più lenta dal settembre del 2010.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,26% a 1,1236, staccandosi dal minimo di una settimana di ieri di 1,1188.
Il dollaro scende contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,45% a 1,4176, dopo aver segnato il minimo di due mesi di 1,4088, mentre la coppia USD/CHF è stabile a 0,9630.
La sterlina si è rafforzata quando l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che il tasso di disoccupazione è sceso al 5,0% dal 5,1% nel trimestre terminato ad aprile, il minimo di oltre un decennio.
La media degli stipendi, esclusi i bonus, è salita del 2,3% nel trimestre terminato ad aprile rispetto allo scorso anno, contro le previsioni di una crescita del 2,1% ed in aumento dal 2,2% del trimestre conclusosi a marzo.
Compresi i bonus, gli stipendi sono aumentati del 2,0% su base annua, restando invariati rispetto al trimestre precedente. Gli economisti avevano previsto una crescita dell’1,7%.
Tuttavia il sentimento sulla sterlina resta vulnerabile dopo i sondaggi che hanno mostrato un testa a testa fra favorevoli e contrari alla Brexit in vista del referendum sull’UE del 23 giugno.
Il dollaro australiano e quello neozelandese restano forti, con la coppia AUD/USD su dello 0,54% a 0,7399 ed il cambio NZD/USD in salita dello 0,63% a 0,7039.
Intanto, il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,2862 dopo i dati di Statistics Canada secondo cui le vendite nel settore manifatturiero sono aumentate dell’1,0% ad aprile, ben al di sopra dello 0,6% previsto e dopo il calo dello 0,9% del mese precedente.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,18% a 94,86, staccandosi dal massimo di una settimana e mezzo di 95,15 segnato nella notte.