Investing.com - Il dollaro resta in salita contro le altre principali valute questo martedì, mentre le aspettative di un aumento dei tassi di interesse a giugno da parte della Federal Reserve continuano a far salire la domanda del biglietto verde e gli investitori attendono la pubblicazione dei dati statunitensi sulle vendite di case nuove previsti nel corso della giornata.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,46% a 109,74.
Lo yen si è indebolito quando stamane il Ministro delle Finanze nipponico Taro Aso ha dichiarato che dovrà essere molto cauto nel discutere di cambi forex specifici.
I commenti sono stati resi dopo le voci secondo cui il ministro avrebbe affermato che sarebbe un bene se il cambio dollaro-yen si attestasse intorno ai 109 yen.
Intanto, il dollaro resta supportato dalle parole di ieri del Presidente della Fed di St. Louis James Bullard secondo cui molti fattori sembrano favorire un aumento graduale dei tassi, piuttosto che mantenerli invariati.
Sempre ieri, il Presidente della Fed di San Francisco John Williams ha reso noto che prevede due o tre aumenti dei tassi da parte della banca centrale quest’anno.
La coppia EUR/USD scende dello 0,44% ad un nuovo minimo di due mesi di 1,1171
L’euro si è indebolito quando l’Istituto di Ricerca Economica ZEW ha dichiarato che l’indice sul sentimento economico tedesco è sceso a 6,4 questo mese dalla lettura di aprile di 11,2. Gli analisti avevano previsto un aumento a 12,0 a maggio.
L’indice sul sentimento economico della zona euro è sceso a 16,8 a maggio da 21,5 del mese precedente, deludendo le attese di una lettura pari a 23,4.
Il dollaro scende contro la sterlina con la coppia GBP/USD su dello 0,83% a 1,4604 ed è in salita contro il franco svizzero, con la coppia USD/CHF che sale dello 0,25% a 0,9920.
La sterlina ha guadagnato terreno dopo l’ultimo sondaggio di ORB, pubblicato sull’edizione di oggi del Telegraph, che ha rivelato che i favorevoli a restare nell’UE sono in vantaggio di 13 punti rispetto ai favorevoli alla Brexit in vista del referendum del 23 giugno con cui il Regno Unito deciderà se restare o meno a far parte dell’Unione Europea.
I favorevoli a restare nell’UE sono pari al 55%, mentre i favorevoli alla Brexit costituiscono il 42%.
Intanto, l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che i prestiti netti al settore pubblico sono risultati pari a 7,2 miliardi ad aprile, giù del 4,4% rispetto allo scorso anno. Gli economisti si aspettavano un dato pari a 6,6 miliardi.
Il dollaro australiano e quello neozelandese restano in calo, con la coppia AUD/USD che scende dello 0,90% a 0,7159 ed il cambio NZD/USD che va giù dello 0,52% a 0,6729.
Intanto, la coppia USD/CAD è stabile a 1,3143, dopo aver segnato un nuovo massimo di 1,3187 all’inizio della seduta.
Il crollo del prezzo del greggio pesa sulle valute legate alla materia prima, nei timori per un eccesso delle scorte globali, mentre i traders attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi da parte dell’ American Petroleum Institute.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,22% a 95,44, il massimo dal 29 marzo.