Investing.com - Il rendimento dei bund tedeschi schizza al massimo da settembre questo giovedì, dopo la revisione delle previsioni di inflazione della zona euro e le parole del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi secondo cui gli investitori dovranno abituarsi a periodi di alta volatilità sui mercati.
Il rendimento dei Bund a 10 Anni tedeschi è schizzato di 8,2 punti base, o del 9,45%, allo 0,961% negli scambi odierni, dopo aver toccato il massimo intraday dello 0,998%, il massimo dal 25 settembre.
Il rendimento ha visto un aumento di oltre 40 punti base negli ultimi tre giorni, l’impennata maggiore dal 1998.
L’impennata sul mercato dei bond è stata scatenata dalla revisione al rialzo delle previsioni di inflazione della zona euro e dai commenti del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi secondo cui i mercati dovranno abituarsi alla volatilità.
Intanto negli Stati Uniti, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 Anni è salito di 3,6 punti base, o dell’1,52%, al 2,402%, il massimo dal 7 ottobre.
Gli investitori seguiranno da vicino il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione USA, previsto nel corso della giornata, nonché i dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati domani, per avere maggiori informazioni sulla forza del mercato del lavoro del paese.
Ieri, l’azienda di elaborazione buste paga ADP ha reso noto che i posti di lavoro nel settore non agricolo privato sono aumentati di 201.000 unità il mese scorso, contro i 200.000 previsti.
I dati incoraggianti fanno sperare che l’economia sia in fase di ripresa dopo l’indebolimento visto nel primo trimestre, alimentando le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di alzare i tassi di interesse già a settembre.
Sul mercato delle valute, l’euro sale contro il dollaro, superando il livello di 1,13, supportato dall’impennata del rendimento dei Bund tedeschi.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,5% a 94,89, il minimo dal 19 maggio.