Investing.com - L’indice settimanale del sentimento di Investing.com pubblicato questo lunedì ha mostrato che le posizioni ribassiste sulla sterlina la scorsa settimana sono diminuite, mentre si riducono i timori per la prospettiva che il Regno Unito possa uscire dall’Unione Europea.
Secondo il report, il 45,0% ha tenuto le posizioni lunghe sul cambio GBP/USD nella settimana terminata il 17 giugno, in salita rispetto al 28,3% della settimana precedente.
I timori per la possibilità di una Brexit si sono ridotti dopo una serie di sondaggi nel weekend hanno mostrato un aumento dei favorevoli a restare nell’UE in vista dell’attesissimo referendum di giovedì.
Intanto, il 35,1% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sul cambio EUR/USD la scorsa settimana, su dal 22,8% della settimana prima.
Tra le valute rifugio, il 39,5% dei traders ha tenuto le posizioni lunghe sulla coppia USD/JPY rispetto al 35,4% della settimana precedente, mentre il 46,0% ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia USD/CHF, in calo dal 51,3%.
Tra le valute legate alle materie prime, il 46,3% ha mantenuto posizioni lunghe sul cambio USD/CAD, in calo dal 49,8% della settimana precedente, il 45,4% ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia AUD/USD, rispetto al 38,4% della settimana prima, mentre il 31,2% ha mantenuto le posizioni lunghe sul cambio NZD/USD, giù dal 36,6% della settimana precedente.
Dal report è emerso inoltre che il 61,0% dei traders ha mantenuto le posizioni lunghe sui futures dell’oro la scorsa settimana, in salita dal 57,8% della settimana prima.
Intanto, il 58,6% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sull’indice S&P 500, con un balzo rispetto al 21,6% della settimana precedente.
Una lettura tra il 50% ed il 70% è rialzista per lo strumento, una lettura tra 30% e 50% è ribassista, una lettura sopra il 70% indica condizioni di overbought ed una lettura sotto il 30% indica condizioni di oversold.
La serie di indici di Investing.com è sviluppata internamente. Ciascun indice misura l’esposizione generale alle principali coppie di valute, alle materie prime e agli indici, mediante l’uso dei dati sugli scambi di futures e OTC su tutte le posizioni aperte long e short.