di Elvira Pollina e Stefano Bernabei
ROMA/MILANO (Reuters) - Luci e ombre dal mercato del lavoro italiano, che a febbraio ha registrato una discesa del tasso di disoccupazione, per effetto di un aumento degli inattivi, soprattutto tra i giovani.
L'occupazione resta complessivamente stabile, ma sono diminuiti i dipendenti a tempo indeterminato, dopo lo stop agli sgravi fiscali previsti terminati a fine 2016. In aumento i lavoratori a termine e gli indipendenti.
L'occupazione cresce soprattutto tra gli over 50, per effetto delle riforme che hanno aumentato l'età per l'accesso alla pensione.
Guardando ai dati, le statistiche Istat rilevano una discesa del tasso di disoccupazione a 11,5%, livello che eguaglia il minimo segnato lo scorso agosto, da 11,8% di dicembre, rivisto da 11,9%.
Ancora più pronunciato il calo del tasso di disoccupazione giovanile, che scende a 35,2%, minimo da agosto 2012, da 36,9% di gennaio. Tale discesa è però essenzialmente legata all'aumento del tasso dell'inattività, che risale di un decimo di punto a 34,8%, mantenendosi comunque vicino ai minimi della serie avviata nel 2004.
L'aumento dell'inattività è particolarmente evidente nella fascia di età compresa tra 15 e 24 anni (+0,7 punti a 74,7%) e potrebbe essere legata alla sfiducia di trovare un impiego.
"La creazione di nuova occupazione è stata particolarmente evidente fino a metà dell'anno scorso, poi c'è stato un po' di assestamento -- ricostruisce Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) -- La risalita dell'inattività può essere un indizio di un po' di scoraggiamento".
Secondo Mameli, l'andamento del tasso di disoccupazione quest'anno sarà fortemente condizionato dalla dinamica degli inattivi, che potrebbe mostrare una certa volatilità: nella media, comunque, secondo le stime di Intesa Sanpaolo, dovrebbe scendere a 11,5% da 11,7% nel 2016.
Sembra difficile possa colmarsi il divario con la zona euro, confermato anche dai dati odierni: nel blocco della valuta unica il tasso di disoccupazione a febbraio è sceso a 9,5% da 9,6% di gennaio, minimo da otto anni.
Le prospettive per il mercato del lavoro italiano restano comunque moderatamente positive per i mesi a venire.
"La ripresa, sebbene lentamente, sta proseguendo, e le indagini sulla fiducia delle imprese a cura di Istat mostrano la propensione all'assunzione di nuovo personale più alta da 15 anni", commenta Mameli.
PIU' OCCUPATI TRA GLI OVER 50
Nel complesso, il tasso di occupazione resta stabile ai massimi da circa otto anni al 57,5%.
Da gennaio, è salito di 0,4 punti a 59,1% nella fascia di età 50-64 anni, mentre è rimasto pressoché stabile o in marginale diminuzione in tutte le altri classi di età.
Sono sempre gli over 50 a registrare l'incremento più marcato del tasso di occupazione nel confronto con febbraio 2016: +1,7% contro +0,3% dei giovani tra 15 e 24 anni, mentre nella fascia 25-34 anni e in quella 35-49 anni l'incremento è rispettivamente di 0,5% e 0,7%.
Dal punto di vista della qualità del lavoro, gli occupati a tempo permanente sono diminuiti di 19.000 unità rispetto a gennaio, ma hanno registrato un incremento di 102.000 unità in un anno.
Nonostante le nuove regole in vigore da marzo 2015 per i nuovi assunti abbiano reso meno onerosi i licenziamenti individuali per le imprese, con l'intento di ridurre una barriera alla creazione di occupazione stabile, le imprese continuano a prediligere le assunzioni a tempo determinato.
I lavoratori a termine sono saliti di 23.000 unità da gennaio e di 178.000 unità da febbraio 2016. Gli indipendenti hanno segnato un aumento congiunturale di 2.000 unità.