LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio avanzano dopo le forti perdite della sessione precedente, con gli investitori che sperano che l'ingente accumulo di scorte statunitensi possa significare che i produttori hanno poche opzioni se non quella di intensificare i tagli alla produzione, mentre la pandemia di coronavirus continua a pesare sulla domanda.
Con i dati ufficiali che mostrano che le scorte statunitensi sono aumentate a livelli record, il greggio Usa è sceso ieri al minimo dal febbraio 2002, con il Brent che ha perso oltre il 6%.
Alle 10,50 circa, i futures sul Brent avanzano di 56 centesimi, pari al 2,02%, a 28,25 dollari al barile. Il greggio Usa guadagna 41 centesimi, pari allo 2,06%, a 20,28 dollari al barile.
Il Brent recupera dopo due sessioni consecutive di perdite e il greggio Usa mette a segno i suoi primi guadagni dopo essere sceso per quattro sessioni.
I timori per il crollo della domanda hanno limitato i guadagni, con entrambi i contratti scambiati all'inizio della sessione in rialzo fino al 2,5% rispetto alla sessione precedente.
I dati dell'Energy Information Administration hanno mostrato grandi quantità di scorte di carburanti raffinati negli Stati Uniti, nonostante le raffinerie stiano operando al 69% della capacità nazionale, la più bassa da settembre 2008.
"L'enorme accumulo di scorte, per quanto controintuitivo possa sembrare, ha fornito un po' di supporto ai prezzi in quanto l'accumulo anticipa la chiusura imminente di altri pozzi, il che ridurrà efficacemente l'offerta statunitense", dice Stephen Innes, chief strategist per i mercati globali di AxiCorp.