Di Mauro Speranza
Investing.com - Torna il verde sui mercati europei guidati dal Ftse Mib che dopo un inizio negativo, accelera e vira in positivo fino a guadagnare oltre l’1%. Seguono a breve distanza il tedesco Dax (+0,96%), lo spagnolo Ibex 35 (+0,76%), mentre viaggiano più lentamente il francese Cac 40 e il britannico Ftse 100, comunque positivi.
Piovono acquisti sui titoli bancari, aiutati dal calo dello spread. Il FTSE Italia All Share Banks guadagna il 2%, guidato da Banca IFIS (MI:IF), Ubi Banca (MI:UBI), Banca Generali (MI:GASI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Unicredit (MI:CRDI), tutte in crescita superiore al 2%.
Bene anche Banco Bpm (MI:BAMI), Unipol (MI:UNPI), FinecoBank (MI:FBK), Bper Banca (MI:EMII), Banca Mediolanum (MI:BMED), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Unipol (MI:UNPI) e Mediobanca (MI:MDBI), che aggiungono l’1%.
La prospettiva di un periodo ancora lungo di tassi di interesse sta aiutando le borse europee, nella settimana in cui è prevista per giovedì la riunione della Banca centrale europea che deciderà sui tassi di interesse e potrebbe indicare nuove scelte in materia di sostegno al credito.
Da sempre la BCE ha condizionato la politica monetaria sui tassi di interesse al dato sull’inflazione e la lettura preliminare di maggio sui prezzi nell'Eurozona diffusa oggi ha sorpreso al ribasso, con l’inflazione scesa all'1,2%.
La dinamica dei prezzi e il "deterioramento del quadro macroeconomico, continuano a impedire alla Bce di normalizzare la sua politica monetaria", ha commentato all'agenzia Mf-Dow Jones, Franck Dixmier, global head of fixed income di Allianz (DE:ALVG) Global Investors, che non si attende un rialzo dei tassi nell'Eurozona prima del 2021.
Calano i tassi di interesse anche in Australia, con la banca centrale che ha ridotto a 1,25% il tasso base. "Il calo dei tassi in Australia rafforza l'idea che tutte le altre banche centrali devono abbassare anche loro, il che significa che nel mercato secondario abbiamo prezzi migliori", commenta José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
Verso una riduzione dei tassi anche la Federal Reserve, quando il FOMC terrà il suo meeting nel prossimo 19 giugno. Segnali in questo senso erano arrivati oggi da James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, il quale aveva dichiarato he la riduzione “potrebbe essere presto necessario”.
La Fed “deve fronteggiare un'economia che dovrebbe crescere più lentamente nel prossimo futuro", ha spiegato Bullard, avvertendo del "rischio che la decelerazione possa essere più netta del previsto a causa delle incertezze commerciali". Inoltre sia l'inflazione sia le aspettative sull'indice dei prezzi al consumo restano al di sotto del target dell'Istituto e i segnali che arrivano dalla curva dei rendimenti del Tesoro "sembrano suggerire che l'attuale impostazione del tasso ufficiale sia inopportunamente alta", ha aggiunto Bullard.