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Borsa Milano, indici piatti su incertezza geopolitica, giù Tim, Snam, bene Moncler

Pubblicato 04.04.2022, 13:51
Aggiornato 04.04.2022, 13:54
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo/
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MILANO (Reuters) - Indici senza grandi scossoni a Piazza Affari che si muove in sintonia con gli altri mercati europei. Pesano sempre i timori legati alla guerra in Ucraina, con nuove sanzioni in arrivo dall'Occidente verso la Russia e i possibili impatti sulle economie.

Sul fronte del petrolio, prosegue la fase di storno del Brent che si attesta poco sotto i 104 dollari al barile.

"La guerra prosegue, il petrolio non accenna a scendere, notizie positive non ce ne sono in giro e quindi si vende", osserva un trader.

Intorno alle 12,40 l'indice FTSE Mib perde lo 0,10%. Volumi molto contenuti che non superano i 900 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Non si arresta il flusso in vendita su Telecom Italia (MI:TLIT) (-4,3%), che nelle ultime tre sedute ha perso oltre 14%, penalizzata sempre dalle incertezze sulla possibile Opa di Kkr. Il fondo dirà in una lettera attesa per oggi che non procederà con un'offerta formale a meno che Tim non conceda la due diligence, diventata cruciale alla luce della mutata situazione di mercato, secondo quanto riferito da una fonte. "Sul mercato c'è molta delusione per una situazione che non decolla mai e, quindi, a questi livelli si vende anche perché viene meno l'appeal speculativo che sosteneva il titolo", dice un trader.

In recupero dai minimi le banche, sempre alle prese con le attese per l'aumento dei tassi di interesse in Europa, con le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Unicredit (MI:CRDI) rispettivamente a -0,8% e -0,15%. Cambia rotta, invece, Banco Bpm (MI:BAMI) che cresce del 2,7%.

Nel settore delle utility, scivola Snam (MI:SRG) (-2,5%). Un trader cita il downgrade di Citigroup (NYSE:C) a "sell". Venerdì scorso sono state depositate le liste per il rinnovo del board e l'attuale AD, Marco Alverà, lascerà l'incarico al numero uno di Hera (MI:HRA) (+0,85%) Stefano Venier.

Non brillano i titoli oil. Eni (MI:ENI) piatta, mentre fa peggio Saipem (MI:SPMI) in flessione dell'1,8%.

Tira il fiato Generali (MI:GASI) (-1,6%) dopo tre sedute al galoppo e nuovi massimi da fine 2008 con il riposizionamento in atto da parte dei contendenti nella battaglia per la governance in vista dell'assemblea di bilancio di fine aprile. "E' lunedì, un po' di prese di beneficio sono fisiologiche", osserva un trader.

Riflettori sul calcio con AS Roma che balza di oltre l'1,7% a seguito della vittoria in campionato, mentre Juventus (MI:JUVE) cede l'1% sempre più lontana dalla corsa per lo scudetto.

Infine, passa in positivo il settore automotive con Stellantis (MI:STLA) a +1,3% e reagisce al calo di circa il 30% registrato dalle immatricolazione in Italia a marzo. Nel daily il broker Equita scrive che il "calo è sempre da imputare alla nota mancanza di semiconduttori e all'attesa che entrino in vigore gli incentivi a lungo in discussione".

In gran spolvero le azioni Ferrari (MI:RACE) che balzano del 3% circa dopo che Ubs ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo.

© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo/

Bene anche Moncler (MI:MONC) (+2,7%) sull'aumento del prezzo obiettivo da parte di Ubs che ha portato il target a 68,5 euro da 68 euro precedente.

Per l'effetto opposto Ferragamo (MI:SFER) cede l'1,5% dopo che Kepler ha tagliato la raccomandazione a "Reduce" da "Hold" e prezzo obiettivo a 15 euro da 19,5 euro.

(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)

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