10 dicembre (Reuters) - Borse asiatiche in calo oggi assieme al dollaro e ai prezzi del petrolio, con gli investitori cauti per via dei timori legati alla crescita globale e all'incertezza politica in Grecia.
L'indice delle principali piazze asiatiche si allontana comunque dai minimi grazie al rimbalzo dei mercati cinesi.
Non rassicurano i dati sull'inflazione in Cina, che a novembre ha rallentato all'1,4% su anno, minimo da cinque anni, un segnale della persistente debolezza della seconda economia mondiale. Il dato fa pensare che Pechino agirà in maniera più decisa per evitare il rischio di deflazione.
Alle 8,30 circa ora italiana l'indice MSCI delle principali piazze asiatiche, che non comprende Tokyo, è in calo dello 0,25%. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in ribasso del 2,3%.
SHANGHAI ha chiuso in deciso rimbalzo rispetto alla seduta di ieri, guidata da bancari, settore immobiliare e small cap; dopo aver perso nella seduta precedente il 5,4%, oggi l'indice Shanghai Composite è risalito del 2,9%.
In territorio positivo anche HONG KONG, benché gli investitori siano cauti dopo il tonfo di ieri. Prada guadagna l'1% circa.
SEUL ha chiuso ai minimi da tre settimane sui timori per la crescita della Cina, principale mercato dell'export sudcoreano.
TAIWAN ha chiuso la seduta in calo di oltre l'1%. Taishin Financial Holdings scende per il secondo giorno di fila (-2,6%) dopo aver perso la maggioranza nel board di Chang Hwa Bank a favore del governo di Taiwan.
In rialzo invece SINGAPORE. Lieve progresso anche per MUMBAI, nonostante il calo registrato tra le blue chip da ITC (-1,15%) e Sun Pharmaceutical Industries (-1,3%); Tata Motors perde lo 0,9% dopo che la divisione Jaguar Land Rover ha richiamato circa 7.000 auto sportive negli Usa.
SYDNEY ha chiuso in calo, trascinata dai bancari: hanno pesato i timori legati alla Grecia, il rallentamento della crescita cinese e la debolezza dei prezzi delle materie prime.