23 ottobre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico perdono terreno sulla scia della negativa performance di Wall Street e del calo dei corsi del greggio, che hanno acuito i timori degli investitori sulle prospettive dell'economia globale, mentre lo scenario misto delineato dal manifatturiero cinese delude i mercati.
Il preliminare dell'indice Pmi ha segnato in ottobre un massimo da tre mesi a 50,4 dal 50,2 di settembre, ma il livello di produzione delle imprese ha toccato il minimo da cinque mesi a 50,7, a un soffio da quei 50 punti che demarcano la crescita dalla contrazione su base mensile, facendo temere un raffreddamento dell'economia cinese ai minimi da cinque anni nel terzo trimestre. A innervosire gli investitori anche la minaccia di recessione in Europa.
Intorno alle 8,35 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, perde lo 0,30%.
L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,37% dopo il netto rialzo del 2,64% registrato ieri.
Mercati cinesi con segno meno su timori per la liquidità tra un'accelerazione sul fronte delle Ipo e la pressione generata dalle prese di profitto. Pesa anche Wall Street, che ha chiuso a -0,92%.
SHANGHAI è arrivata in corso di seduta a perdere fino allo 0,9%, minimo dal 24 settembre, mentre HONG KONG è in flessione di circa mezzo punto. Brilla Prada con un +2,32%.
In controtendenza SINGAPORE, che guadagna intorno allo 0,8%.
TAIWAN ha chiuso a -0,2%, con i settori plastica e tech a guidare la flessione.
Anche SEUL ha terminato la seduta lasciando sul terreno lo 0,27% con perdite limitate da un rally di fine seduta di Hyundai Motor dopo la pubblicazione delle previsioni di utili nel quarto trimestre.
Chiusura con il segno meno per SYDNEY, dopo sette sedute positive, appesantita da Wall Street e dal dato sul manifatturiero cinese.
Chiusa la Borsa di MUMBAI.